Perugino: l’adorazione dei pastori a Milano dal 20 ottobre
Il Museo Diocesano di Milano permetterà ai suoi visitatori di fruire dell’incredibile opera del Perugino, l’Adorazione dei Pastori.
DAL 20 OTTOBRE 2017 AL 28 GENNAIO 2018 LA CITTÁ DI MILANO ACCOGLIERÁ ECCEZIONALMENTE PERUGINO.
L’opera tarda del Perugino (Città della Pieve, 1448 circa – Fontignano, febbraio 1523), risale con molta probabilità intorno al 1507. Un olio su tavola delle dimensioni di 263×147 cm, normalmente accolto nella Galleria Nazionale dell’Umbria di Perugia.
L’iniziativa è a cura di Nadia Righi, direttrice del Museo Diocesano di Milano e di Marco Pierini, direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria.
L’Adorazione dei Pastori è sicuramente il capolavoro indiscusso della maturità di Pietro Vannucci, detto il Perugino e fa parte di un polittico commissionato dai frati agostiniani per la chiesa di sant’Agostino a Perugia.
Una purezza delle linee, un disegno sofisticato e la dolcezza candida delle figure sono queste le caratteristiche dell’opera e di tutte le altre del periodo maturo.
Una esecuzione pittorica che richiese più di 20 anni considerato un non finito poiché aveva parti mancanti per la morte dell’artista.
L’opera che conosciamo oggi in realtà svela molto di più perché è una pala d’altare che doveva prevedere più scomparti ed essere alta oltre 8 m.
Di per sé già maestosa, nel 1654 non adatta alle nuove disposizioni della Controriforma venne smontata e divisa in 2 parti. La dispersione delle tavole portò a successivi ritrovamenti in Francia, Stati Uniti, ma anche in Italia a Perugia.
Numerosi e vani sono stati i tentativi di riassemblaggio.
A Milano, il visitatore si troverà dinanzi a molto più dell’opera del Perugino. Il progetto allestitivo, curato dall’architetto Alessandro Colombo dello Studio Cerri & Associati, ha voluto riproporre lo spazio architettonico che doveva originariamente accogliere il dipinto.
Accompagna la mostra il catalogo Silvana editoriale con i testi di Mons. Luca Bressan, Rosa Giorgi, Nadia Righi e Marco Pierini.
Museo Diocesano Milano: come arrivare
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