PFW: Raf Simons e l'estremo tailoring
Moda

PFW: RAF SIMONS E L’ESTREMO TAILORING

Raf Simons sopra tutti: il tailoring è la sua firma

Intensa, pura, originale: cos’altro potremmo scrivere della collezione autunno/inverno 2019-20 firmata da Raf Simons?

Lo stilista belga, dopo aver archiviato la breve esperienza in Calvin Klein (qui la notizia del divorzio), ritorna prepotentemente in passerella con un defilé sensoriale.

Cinquanta look nel quale la perfezione sartoriale ammacca ogni riferimento alla street-style, tanto contesa dai suoi colleghi.

Un’anima inquieta, quasi nervosa. Pudica e sottolineata da linee nette. Figura un uomo concreto, stabile, guerriero.

Focus sui cappotti con spalle spigolose anni Ottanta. Le forme over cadono a piombo ma talvolta sono trattenute forzatamente da cinture.

Ed è proprio a Jeffrey Beaumont, protagonista della celebre pellicola del 1986 “Blu Velvet“, che Simons si ispira. Il suo uomo è intrepido, curioso, coraggioso. talmente perfetto che sembra costruito da una macchina artificiale.

Indossa l’over coat come una corazza, si destreggia nella città con pantaloni tecnici. Calza stivali in pelle che amplificano l’aspetto dark della collezione.

La palette di colore è dominata da tonalità cupe spezzate da una serie di toni fluo ben calibrati.

Il designer, difatti, dimostra le sue qualità stilistiche azzittendo chi, con giudizio pressoché frettoloso, lo aveva dato per finito.

La voce Raf Simons è consultabile sul Dizionario della Moda di MAM-e.it

“L’incontro con Linda Loppa, direttrice della Royal Académie des Art, cambia la sua vita. Insieme al padre di Linda, sarto molto conosciuto in Belgio, realizza la sua prima collezione firmata. Nel 1995 lancia il suo marchio ed inizia a scrivere la storia della moda.”

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