Prada presenta “Storytelling”, una mostra personale di Liu Ye al Prada Rong Zhai di Shanghai, dal 10 novembre 2018 al 20 gennaio 2019
Liu Ye, artista cinese tra i più quotati degli anni Novanta, in mostra presso Prada Rong Zhai di Shanghai.
Residenza storica del 1918, restaurata solo di recente dalla maison italiana, Prada Rong Zhai ospita 30 dipinti realizzati dall’artista cinese dal 1992 ad oggi.
Liu Ye, l’artista orientale affascinato dall’occidente
Nato a Pechino da padre illustratore di libri, Ye ha nutrito fin da piccolo l’esigenza di confrontarsi con il variegato e complesso mondo dell’arte.
Le sue creazioni, ritenute dai critici del settore “sospese”, impressionistiche e introspettive subiscono, all’unisono, l’influenza della cultura occidentale di matrice impressionistica.
Di lui, lo storico dell’arte Pi Li, ha detto:
La principale differenza tra lui e i suoi contemporanei era che non ha attraversato il periodo di rabbia intorno al 1989, né le sue opere contengono elementi di immagini collettive.
Liu Ye e il curatore della mostra Udo Kittelmann
Un momento dell’opening avvenuto lo scorso 8 novembre
Un’opera dell’artista cinese
Il 1989, per la Cina è un anno funestato dal massacro di piazza Tiananmen, l’incidente del 4 giugno per molti un giorno di protesta, viene ricordato per il coraggio di un giovane studente che si frappose, disarmato, davanti ai carri allineati, pronti all’attacco.
Questo distacco dall’indissolubile marea di odio che si riversa sulla Cina viene mitigata da disegni ironici, parodistici.
Le sue opere sono un inno alla speranza e al sentimento, intrise di memoria, osservazione, immaginazione e formazione artistica.
Ogni opera è un mio autoritratto
Udo Kittelmann, che ha curato la mostra con il supporto di Fondazione Prada, ha dichiarato: “Percepisco l’opera di Liu Ye come un messaggio pittorico sensibile che passa tra due mondi spesso considerati contraddittori: cultura occidentale e tradizione orientale.”
Le opere enigmatiche di Liu Ye entrano in dialogo con l’architettura e l’atmosfera unica di questa villa storica, costruita agli inizi del XX secolo come luogo d’incontro fra tradizioni cinesi ed europee.
“Storytelling” si sviluppa su due piani riservando, agli spettatori, la libertà di creare un ponte comunicativo tra essi, le opere e il pittore.
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