Realismo magico
Dizionario Arte

Realismo magico 900′

Il realismo magico è una corrente artistica, pittorica e letteraria della prima metà del Novecento.

Nella letteratura è un filone attribuito a determinate opere narrative in cui gli elementi magici appaiono in un contesto altrimenti realistico. Esponenti della letteratura sono Massimo Bontempelli, Dino Buzzati e Jeorge Luis Borges.

Il realismo magico

Il termine “realismo magico” fu coniato nel 1925 dal critico tedesco Franz Roh per descrivere la corrente della nuova oggettività caratterizzata dalla minuziosità nella resa dei dettagli. Nel libro in cui il termine comparve per la prima volta –Postimpressionismo: realismo magico. Problemi della nuova pittura europea (1925) – Roh elencò anche un certo numero di pittori non tedeschi tra i realisti, tra i quali Miró e Picasso.

I critici si sono serviti di questo termine per indicare quei tipi di pittura in cui gli oggetti sono raffigurati con un naturalismo fotografico e contemporaneamente per l’aggiunta di elementi paradossali. I dipinti del realismo magico tramite le loro strane giustapposizioni trasmettono un senso di irrealtà, infondendo nell’ordinario qualcosa di misterioso.

Le opere di Magritte sono un chiaro esempio. Nel mondo anglofono il termine si è diffuso grazie a una mostra dal titolo ‘Realisti americani e realisti magici‘, tenutasi nel 1943 presso il Museum of Modern Art di New York. Il direttore del museo, Alfred H. Barr, scrisse che il termine :

“si riferisce all’opera di pittori che servendosi di una perfetta tecnica realistica cercano di rendere plausibili e convincenti le loro visioni improbabili, oniriche o fantastiche”.

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