ROCCO SCHIAVONE
Spettacolo,  Attualità

Rocco Schiavone e gli altri: i detective bastardi della tv 2016

La serie tv ‘Rocco Schiavone’ è passata sotto osservazione per l’attitudine anarchica e sregolata del protagonista. Ma quello dell’investigatore romano è un modello di irregolare che ha una lunga tradizione sul piccolo e grande schermo

Non sono tutti come Nero Wolfe: un forte intuito criminale controbilanciato da passioni innocue per il prossimo, come la collezione delle orchidee e la buona cucina. Rocco Schiavone è solo l’ultimo esempio di detective irregolare, attaccato per piccole facezie da chi ha accusato la serie di veicolare messaggi sbagliati al pubblico televisivo.

L’archetipo dell’ispettore sregolato è senz’altro Philip Marlowe, apparso per la prima volta nel libro Il grande sonno nel 1939. Il personaggio nato dalla fantasia di Raymond Chandler, inveterato tabagista ed alcoolista, è stato protagonista, oltre che di film leggendari, anche di una serie televisiva effimera, andata in onda (solo) negli Stati Uniti tra il 1959 e il 1960.

Rocco Schiavone e Altri protagonisti…

Altro protagonista dell’hard boiled e ulteriore icona del detective borderline è Sam Spade. Il personaggio creato da Dashiel Hammett è stato protagonista di molti film e di una lunga serie radiofonica di successo. Ma non è stato (ancora) portato sul piccolo schermo.

Diversamente dal Mike Hammer, personaggio scritto da Mickey Spillane. La sua gloria televisiva è databile dal 1958 al 1959 e dal 1984 al 1989, quando il regista Larry Brody l’ha portato sul piccolo schermo. La carovana di questi eclatanti modelli culturali e trasgressivi del passato continua nel presente.

Citiamo i celeberrimi protagonisti di True Detective (Rust Cohle) Shield (Vic Mackey). Il primo è un nichilista tossico ed assassino, il secondo violento e corrotto. Per non parlare del vendicatore e schizofrenico Dexter, medico forense specializzato in assassini seriali.

La figura di Rocco Schiavone uscita dalla penna del giallista Antonio Manzini non sembra esplicitamente ispirarsi a nessun investigatore legato all’immaginario collettivo.

Ed è di fatto quasi impossibile trovarne di simili nel panorama storico delle serie e degli sceneggiati italiani. Ad esclusione dell’unico personaggio che gli si può minimamente accostare per spacconeria e provenienza geografica: Nico Giraldi, ispettore interpretato da Thomas Milian  in una serie di film dal 1976 al 1984 dal passato criminale (per questo soprannominato Er Pirata).

Giraldi è quanto ci si può aspettare da un personaggio solo poco meno trucido del più noto alter ego dell’attore, Er Monnezza: coatto e lontanissimo da ogni tentativo di elucubrazione.

Altri ispettori televisivi

Per il resto, nel pantheon degli ispettori tv abbiamo professionisti disincantati, rosi dalla malinconia del mestiere investigativo. Come l’avvocato Guerrieri di Carofiglio e il commissario De Luca di Carlo Lucarelli, creatore anche di Coliandro, ‘bravo ragazzo’ solo un po’ vivace. Per non citare quello che è ormai nient’altro che un fenomeno di folklore siciliano:

Salvo Montalbano. Quello che manca in tutti questi personaggi è la minima vena di cattiveria ed ambiguità: il noir non ha mai fatto capolino nel nostro panorama televisivo e cinematografico e il personaggio di  Rocco Schiavone, con le sue canne e piccole o grandi paranoie, non interrompe il nostro stato catatonico.

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