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Cinema

Roman Polanski in occasione dei 90 anni, 5 suoi film da non perdere.

In occasione dei 90 anni del famoso regista Roman Polanski, ecco i suoi cinque film da vedere almeno una volta nella vita.

Tra i molti cortometraggi e lungometraggi diretti dal celebre regista Roman Polanski oggi 90 anni, ecco una selezione di 5 suoi film da non perdere.

1) Il pianista

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Il pianista

Film del 2002, Il pianista di Roman Polanski è tratto dal romanzo autobiografico omonimo di Władysław Szpilman. Inoltre, il film ha vinto la Palma d’oro al Festival di Cannes nel 2002. Le vicende sono ambientate durante la Seconda guerra mondiale, in particolare nel periodo dell’invasione della Polonia da parte dei tedeschi. Szpilman, interpretato da Adrien Brody, è un pianista che vive sulla propria pelle la situazione degli ebrei sotto l’occupazione nazista.

Viene infatti creato un ghetto in cui sono costretti a vivere tutti gli ebrei di Varsavia, luogo di umiliazioni, stenti, paura e disperazione.

Uno dei film più commoventi e celebri sulla Shoah, una storia che meritava di essere raccontata. L’interpretazione di Adrien Brody, in più, fa sì che gli spettatori entrino in profonda empatia con il protagonista delle vicende. Nessuna sorpresa, di conseguenza, che l’attore si sia aggiudicato la statuetta d’oro come Miglior attore protagonista. E Roman Polanski, ovviamente, ha vinto l’Oscar alla Miglior regia, oltre che il Premio BAFTA per il Miglior film.

2) Carnage

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Carnage

Del 2011, Carnage è girato in una sola stanza e ha quattro protagonisti, cioè due coppie: Michael e Penelope Longstreet (John C. Reilly e Jodie Foster) e Alan e Nancy Cowan (Christoph Waltz e Kate Winslet). La location è l’appartamento dei Longstreet, situato nel quartiere di Brooklyn a New York. I quattro si trovano lì a causa di una lite tra i loro figli: il bambino dei Cowan ha colpito con un bastone quello dei Longstreet.

Se la trama vi sembra banale, è assolutamente originale il modo in cui essa viene trattata. Infatti, le vicende progrediscono in un’escalation di reazioni, accuse, discorsi e prediche. Che cosa significa? Semplice: all’inizio del film, tutti i protagonisti si impegnano per recitare la parte dei genitori responsabili, in particolare Penelope, la quale rappresenta lo stereotipo dell’attivista buonista (dichiara con finta modestia di aver scritto un libro sull’Africa e sui problemi dei suoi abitanti).

Suo marito, invece, è lo stereotipo dell’uomo semplice

Suo marito, invece, è lo stereotipo dell’uomo semplice, che passa i suoi giorni vendendo articoli per il bagno, senza preoccuparsi di apparire socialmente impegnato come sua moglie. I Longstreet, dal canto loro, sono lo stereotipo dell’avvocato super impegnato e cinico e della madre benestante che ci tiene a dare l’apparenza di curarsi del resto del mondo, quando in realtà non le interessa.

Proprio qui, dunque, risiede la genialità del film: quattro adulti che iniziano una discussione in modo civile per poi regredire rapidamente allo stadio animalesco, dimostrando che l’uomo è di fatto un animale che non riesce mai ad adattarsi completamente alle norme civili. Alla fine, infatti, ogni coppia difenderà a spada tratta il proprio figlio, dimenticandosi in fretta dei propositi di calma e civiltà fatti in precedenza. Una satira del buonismo brillante e attuale, che ci mostra il vero volto della società contemporanea.

3) Venere in pelliccia

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Venere in pelliccia

Penultimo film di Roman Polanski, Venere in pelliccia (2013) riprende la scelta già effettuata in Carnage di girare tutte le scene in un’unica scenografia. Questa volta, però, le vicende si svolgono in un teatro parigino, in cuisi sono appena concluse le audizioni per una piéce teatrale, che è un adattamento della Venere in pelliccia di Leopold von Sacher-Masoch.

Il regista dello spettacolo, Thomas (Mathieu Amalric) è rimasto solo ed è sconsolato: crede infatti che non troverà mai l’attrice giusta per il ruolo di Vanda, la protagonista. Nel teatro però irrompe improvvisamente una donna (Emmanuelle Seigner), la quale sostiene di voler fare il provino per la parte. E, in più, la ragazza si chiama proprio Vanda, come il personaggio che vorrebbe interpretare.

Thomas è scettico, ma Vanda si rivela poi perfetta per il ruolo. Forse fin troppo perfetta: i due, nel provare le scene dello spettacolo, finiscono lentamente per fondersi con i personaggi. E, alla fine, la finzione diventerà realtà.

4) La nona porta

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La nona porta

Con protagonista Johnny Depp, La nona porta è un film del 1999. Il film è tratto dal romanzo Il club Dumas dello scrittore spagnolo Arturo Pérez-Reverte. Depp interpreta Dean Corso, un esperto di libri antichi, a cui viene commissionata un’indagine su un antico testo esoterico presente nella propria collezione privata, Le nove porte del Regno delle Ombre, scritto e stampato nel 1666 da Aristide Torchia. L’autore era un esoterista veneziano processato e giustiziato dalla Santa Inquisizione.

Corso intraprende quindi un viaggio in Europa, presso i collezionisti in possesso delle altre due copie per scoprire e identificare la copia autentica che gli permetterebbe di evocare Satana in persona. La terza copia, infatti, ce l’ha Boris Balkan (Frank Langella), l’editore che gli ha chiesto di indagare sul misterioso libro. Il film, di conseguenza, è un percorso che si snoda tra esoterismo e storia, alla scoperta del segreto rappresentato dalle pagine del testo di Torchia.

5) Oliver Twist

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Oliver Twist

Tratto dall’omonimo romanzo di Charles Dickens, Oliver Twist (2005) ripercorre le vicende del piccolo orfano nell’Inghilterra della prima rivoluzione industriale. Dall’orfanatrofio a una famiglia che non riesce a proteggerlo dalle umiliazioni, Oliver vive una serie di eventi pericolosi, tra i quali il sogno di una vita serena in un clima famigliare sembra impossibile. Eppure, l’animo onesto e gentile del ragazzo alla fine gli sarà d’aiuto.

Dopo Il Pianista, Roman Polanski era ansioso di fare un film che sarebbe potuto piacere ai suoi bambini. Resosi conto che erano passati più di quarant’anni dall’ultimo film su Oliver Twist, decide che è giunto il tempo per una nuova versione. Lo sceneggiatore Ronald Harwood, con il quale Polanski aveva lavorato per Il Pianista, si rivela felice di avere l’opportunità di collaborare al progetto essendo un grande fan dei romanzi di Dickens.

Conclusioni Tra i molti cortometraggi e lungometraggi diretti dal celebre regista Roman Polanski oggi 90 anni, ecco una selezione di 5 suoi film da non perdere.

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