Archivio

Saranno famosi

Inglesi, italiani e belgi. Meno numerosi i francesi. Molte le donne. Ecco la nuova generazione del fashion internazionale che avanza Finita ieri l’estenuante maratona della moda, cominciata esattamente un mese fa a New York, si tirano le somme.

Viste centinaia di sfilate e presentazioni, i giornalisti, alla fine della lunga marcia, anche parecchio frullati da tutto questo andirivieni nelle capitali della moda, sanno tutto sulle collezioni da donna del prossimo autunno-inverno.

Hanno avuto modo di creare un massiccio database di dati e informazioni, uno schedario con le nuove personalità del fashion tra cui spiccano inglesi, italiani e belgi.
Mentre sono decisamente meno numerosi i francesi.

Hanno fatto conoscere al grande pubblico dei non addetti ai lavori nuovi nomi della moda che hanno convinto con le loro collezioni. Fra questi più di una donna: l’inglese Hannah MacGibbon, direttore creativo di Chloé e Sarah Burton, un nome di cui di cui si è tanto parlato negli ultimi giorni per essere stata scelta da Kate Middleton per il suo abito da sposa.

Burton ha ereditato il ruolo di Alexander McQueen con cui aveva lavorato per molto tempo e di cui continua ad interpretare le atmosfere magiche e surreali, come nell’ultima sfilata parigina, che ha avuto come protagonista una sorta di regina delle nevi, stretta in attillatissimi corsetti bianchi.

Piace molto un’altra inglese, la quarantenne Tabitha Simmons e una giovane figlia d’arte, Limi Feu, che da suo padre Yohji Yamamoto, ha ereditato la creatività.

Dopo aver fatto dura gavetta in molti uffici stile delle grandi maison, emergono i nuovi nomi come Marco Zanini, che dopo aver lavorato da Versace e da Dolce & Gabbana, guida da tre anni il marchio Rochas.

Rudy Paglialunga, invece, ha lavorato 12 anni con Miuccia Prada e ora da solo è alla guida di Vionnet, marchio di proprietà di Matteo Marzotto.

A Parigi è andata in scena per la prima volta la collezione di Christophe Lemaire, 45 anni, finora sconosciuto, che, dopo aver riportato in auge il marchio Lacoste, ha preso il posto di Jean Paul Gaultier da Hermès, oltre a disegnare la propria griffe.

Un pò più giovane è Peter Copping, prima assistente di Marc Jacobs e ora direttore creativo di Nina Ricci.

Sta avendo grande successo il belga Olivier Theyskens con il suo marchio Theory. Mentre rappresenta l’avanguardia pura l’inglese Gareth Pugh, che non ha ancora compiuto 30 anni. Ma, tra tutti, come abbiamo raccontato ieri, sembra essere il quarantenne Ackermann, il più quotato.
E sicuramente alcuni di questi nomi li vedremo coinvolti nei valzer di poltrone del post Galliano.

Vuoi ricevere Mam-e direttamente nella tua casella di posta? Iscriviti alla Newsletter, ti manderemo un’email a settimana con il meglio del nostro Magazine.

CLICCA QUI PER SAPERNE DI PIÙ!