Scalpore Marc Quinn con “The Toxic Sublime”
Marc Quinn è di natura irriverente e provocatorio, ma questa sua mostra alla galleria White Cube di Londra, la sua prima personale dopo anni, sta facendo davvero il giro del mondo e del web tra commenti entusiastici e disappunto feroce.
Cominciamo dal titolo – che già la dice lunga – “The Toxic Sublime” . Il tema è la denuncia della distruzione della Natura da parte dell’uomo, fatta attraverso pitture murali simili a graffiti e la serie “Frozen Waves”, sculture in metallo di conchiglie rese dal vento, dal sole e dal mare masse organiche abozzate.
Cuore dell’esposizione, una di queste sculture, “Frozen Wave (The Conservation of Mass)”, gigantesco corpo informe in lucido inox.
13 opere in tutto, a cui si accompagnano come quasi un fondale, graffiti creati partendo dalla fotografia di uno squillante tramonto, insabbiate e portate in strada perché siano “stampate” dai tombini del fiume Tamigi, dunque montate su lastre di alluminio che Quinn piega, attorciglia e contorce.
Una natura abusata, che colpisce. E di seguito entusiasma, disarma o fa inorridire.
Sicuramente fa riflettere.
The Toxic Sublime – Marc Quinn
Fino al 13 settembre
White Cube Gallery –44-152 Be44-152 Bermondsey Street
Londra
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