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Scuola: corsa ai vaccini su insegnanti e studenti per tornare in presenza

Scuola: corsa ai vaccini su insegnanti e studenti per rientrare in presenza a settembre

Sul fronte scuola, il governo è stato molto chiaro sul voler evitare la Dad (Didattica a distanza), già abbondantemente impiegata durante lo scorso anno e mezzo.

L’obiettivo, arrivati ormai a luglio 2021, è di somministrare i vaccini a tutti gli insegnanti che non si sono ancora sottoposti alla vaccinazione anti Covid-19 e al maggior numero di studenti possibile.

Il Commissario Figliuolo ha quindi dato indicazioni alle Regioni di predisporre corsie preferenziali per gli insegnanti in tutti gli hub vaccinali. Per quanto riguarda i numeri, sono 215mila gli insegnanti e membri del corpo docente che non hanno ancora effettuato la somministrazione di un vaccino anti Covid.

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Vaccini: le misure in atto per il rientro a scuola di settembre

L’obiettivo principale stabilito dal governo e dalle istituzioni per l’ambito scolastico è garantire l’inizio dell’anno scolastico a settembre in presenza e soprattutto in sicurezza. Per poter raggiungere questo traguardo è necessario puntare sui vaccini. Ad ora, l’85% del personale scolastico è coperto, mentre proseguono le somministrazioni sulle fasce più giovani della popolazione.

Le posizioni politiche su scuola e vaccini

Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha spiegato che il ministero si dirama tra due strade:

  1. “Sui vaccini non ci può essere obbligo e tutti, vaccinati e no, potranno andare a scuola in presenza”;
  2. “Il governo incoraggia i ragazzi a vaccinarsi per un gesto di solidarietà e di responsabilità, per un senso di comunità”.

Il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri ha menzionato l’idea degli screening con i tamponi, nello specifico per i bambini più piccoli.

Queste le parole del generale Figliuolo sul tema scuola e vaccini:

“Attuare in maniera ancor più proattiva il metodo di raggiungimento attivo del personale che non ha ancora aderito alla campagna vaccinale, coinvolgendo anche i medici competenti per sensibilizzare la comunità scolastica in maniera ancor più capillare”.

Il sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso:

“Per i minori di 12 anni non esiste alcun vaccino che sia certo. Comunque auspichiamo che i lavoratori della scuola, quel 15% che ancora non l’ha fatto, si possa vaccinare per evitare proprio le chiusure”.

Il Cts

Il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi ha poi annunciato di voler chiedere un nuovo parere al Cts (Comitato tecnico scientifico) che tenga conto dello stato delle vaccinazioni.

All’interno del Cts, le posizioni degli esperti riguardanti la somministrazione di vaccini sugli adolescenti sono molto diverse. Alcuni, sull’onda del generale Figliuolo, puntano ad una vaccinazione a tappeto che includa anche i più giovani. Altri, invece, mirano alle vaccinazioni sugli insegnanti, considerati tra le categorie più a rischio.

 

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