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Secondo il Financial Times “Draghi servirebbe meglio l’Italia come Presidente della Repubblica”

Cambio di posizione del Financial Times: ora sostiene Draghi come capo di Stato per l’Italia

Secondo il Financial Times Mario Draghi servirebbe meglio il Paese come capo di Stato.

L’editoriale che porta la firma di Bill Emmott riporta queste parole:

Da ottimo economista, Draghi conosce la teoria del second best, cioè della seconda migliore opzione. In un mondo perfetto, dovrebbe rimanere Premier per i cinque anni del piano nazionale di ripresa e resilienza degli investimenti pubblici e delle riforme, il Pnrr finanziato dall’Ue. Ma se il risultato perfetto è irraggiungibile, è giusto optare per la migliore soluzione imperfetta: vale a dire che Draghi sia eletto presidente della Repubblica dal Parlamento a fine gennaio, e da lì per i prossimi sette anni sovrintenda alle questioni come capo dello Stato.

Emmott, il più longevo dei direttori dell’Economist dagli anni ’70 ad oggi, è stato spesso molto duro con l’Italia. In questi ultimi tempi ha regolarmente scritto per diversi media internazionali, tra cui il Financial Times appunto. L’Economist qualche giorno fa ha attribuito all’Italia il titolo di ‘Paese dell’anno‘, ma si è augurato che Draghi rimanga a Palazzo Chigi.

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Assist del Financial Times: pochi giorni fa non sosteneva Draghi al Quirinale

Mario Draghi al Quirinale non era un’ipotesi che sembrava andare a genio alla grande stampa internazionale. L’Economist pochi giorni fa avvertiva che “c’è il pericolo che questa insolita esplosione di buon governo possa subire un’inversione”.

Ma anche Politico, che sosteneva la formazione di un trio di governo centrista europeo tra Draghi, Macron e Scholz, si schierava con l’ipotesi di vedere Draghi a Palazzo Chigi invece che al Colle. Lo stesso Financial Times, l’8 dicembre scorso, aveva espresso i propri dubbi scrivendo: “La prospettiva che l’ex capo della Banca centrale europea si faccia da parte come premier italiano per assumere la presidenza minaccia di far precipitare il paese nell’instabilità politica”.

Financial Times: Draghi avrebbe sette anni di stabilità assicurata al Quirinale

Una vera e propria inversione di rotta, quindi, per il famoso quotidiano economico-finanziario britannico. Nel proprio editoriale, Emmott ha scritto che Draghi non potrà realizzare altrettanti “notevoli progressi come in questi suoi 10 mesi in carica”. Perché questi “sono dipesi dalla tregua tra i partiti” dell’ampia coalizione che lo sostiene, dove solo Fratelli d’Italia rimane all’opposizione.

“Dopo gennaio – si legge – quel cessate il fuoco durerebbe per altri sei mesi prima che prenda il sopravvento la febbre elettorale. Sei mesi con le mani su un volante sempre più tremolante rispetto a sette anni da autorevole vigile urbano”.

Il Financial Times non ha dubbi: “Se Draghi salirà al Quirinale a febbraio, probabilmente rimarrà in Parlamento un sostegno sufficiente per formare un nuovo governo ad interim”, un governo il più possibile vicino a quello attuale.

“Potrebbe fare un importante lavoro di comunicazione all’esterno – viene sottolineato da Emmott – portando a termine la gran parte di lavoro di dettaglio necessario per spendere bene i soldi dell’Ue. A quel punto sarebbe tutto in gioco nelle elezioni 2023, supervisionate dal presidente Draghi”.

 

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Editor: Susanna Bosio

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