Dizionario Arte

Sweerts, Michiel

Pittore fiammingo, artista enigmatico ed estremamente affascinante. Non si sa niente della sua formazione artistica né della sua prima produzione. Visse a Roma dal 1646 al 1656, dove entrò in contatto con i bamboccianti (vedi Van Laer). Dipinse scene di genere nel loro stile, anche se le sue opere vengono diversamente considerate per la dignità quieta e malinconica dei personaggi e per le squisite tonalità del colore. Altre sue opere fatte a Roma rappresentano gli interni di studi di artisti (un esempio, datato 1652, si trova al Detroit Institute of Arts). Nel 1656 Sweerts era già tornato nella sua città natale, Bruxelles; nello stesso anno istituì una scuola di disegno dal vivo e nel 1959 divenne membro della corporazione dei pittori. Nel 1661 si trovava ad Amsterdam, dove si unì a un gruppo di missionari (era di una religiosità quasi fanatica, donò ai poveri i suoi averi, dormiva sul duro pavimento ecc.). Nel 1662 salpò da Marsiglia alla volta dell’oriente, ma i suoi compagni missionari si accorsero del suo carattere litigioso e instabile e lo abbandonarono a Isfahan, in Persia; da lì riuscì ad arrivare a Goa, in India, dove morì in un monastero portoghese. Verso la fine della carriera sembra che si sia dedicato soprattutto ai ritratti. Come le sue scene di genere, i ritratti si distinguono per le delicate e tenui armonie di colori e per la grande sensibilità espressiva; furono spesso paragonati alle opere di Vermeer e a lui fu attribuito il Ritratto di ragazza (Leicestershire Museum e Art Gallery, Leicester), che è invece di Sweerts. Nascita: Bruxelles 1618; Morte: Goa 1664

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