terza dose vaccino e seconda dose
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Terza dose vaccino anti Covid: ecco a chi spetta vaccinarsi

Terza dose vaccino anti Covid e seconda dose per Johnson & Johnson, corsia preferenziale per over 50 e insegnati

Terza dose vaccino anti Covid per tutti gli over 50 e per gli insegnati. Confermata la seconda dose anche per chi ha ricevuto la prima dose di Johnson&Johnson da almeno sei mesi. L’obiettivo del sottosegretario Costa è: “vaccinare entro fine anno”

Terza dose vaccino anti Covid per i professori

Il sottosegretario alla salute Pierpaolo Sileri in un’intervista al Corriere della Sera ha affermato:

Come i sanitari, docenti e operatori delle scuole lavorano in ambienti a rischio, a contatto con i giovani che sotto i 12 anni non sono immunizzati poiché non è ancora disponibile il vaccino per la loro età. Perciò ai professori va riservata una corsia preferenziale nella corsa alla terza dose. Ovviamente però, anche per gli insegnanti bisogna rispettare l’intervallo di sei mesi che deve intercorrere tra una iniezione e l’altra. 

 Vaccino anti Covid: richiamo per il monodose J&J

La terza dose è destinata innanzitutto a quanti sono stati immunizzati con Johnson & Johnson. L’Aifa(agenzia italiana del farmaco) ha dato il via libera: alla scadenza dei sei mesi dalla somministrazione del monodose, un milione e seicentomila italiani vaccinati con questo preparato, potranno accedere a una seconda dose questa volta con uno dei due sieri a mRna: Pfizer o Moderna. Non solo. Una vaccinazione booster potrebbe essere destinata a chi ha ricevuto vaccini come Sinovac e Sputnik: stranieri ma che lavorano in Italia e finora non hanno potuto scaricare il green pass. L’eventualità è riferita dal direttore dell’agenzia, Nicola Magrini, al termine della riunione.

“I test sierologici non servono a decidere chi deve fare la terza dose”

Da quando si è iniziato a parlare di terza vaccinazione e di impennata dei casi, c’è stata una corsa ai test sierologici. Lo stesso governatore del Veneto, Luca Zaia, ha chiesto se non fosse possibile utilizzare questi test per decidere a chi fare la terza iniezione  di vaccino anti-Covid?

Sergio Abrignani, immunologo del Comitato tecnico scientifico e docente di Patologia generale all’Università degli Studi di Milano, ha risposto che non ha senso. Per stabilire la validità del green pass o la necessità di una nuova iniezione bisogna guardare ad altri indicatori. Questo il senso dell’intervento di Abrignani, riportato qui sotto.

I test sierologici misurano la presenza di anticorpi specifici per la proteina Spike di Sars-Cov2 nel siero. La misurazione di questi anticorpi può essere fatta non solo in modo quantitativo (cioè per capire quanti ce ne sono) ma anche qualitativo (quanti neutralizzano l’infezione da parte del virus delle cellule umane in laboratorio). I test sierologici devono essere misurabili in modo standardizzato e devono dare un’informazione che significhi qualcosa dal punto di vista clinico. Ma quelli per Sars-Cov2 non sono standardizzati: in Italia ne esistono tanti diversi che danno valori non comparabili fra loro e, cosa importante, non vi è un «correlato di protezione», cioè un valore di anticorpi al di sopra o al di sotto del quale si è protetti o suscettibili. Quindi nel caso di Sars-Cov2 i test sierologici non possono essere utilizzati per prendere alcuna decisione medica, quale prolungare il green pass o fare la terza iniezione.

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