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Spettacolo,  Cinema

The imitation game: la storia vera di Alan Turing

The Imitation Game: il film sulla storia vera del matematico Alan Turing, stasera su Rai Movie (Canale 24)

The Imitation Game è un film intelligente, profondo struggente: la vera storia di Alan Turing, un uomo brillante, un matematico, che ha cambiato le sorti della Seconda guerra mondiale. Molto di più, la storia di un antisociale, messo ai margini dalla società, che ha di fatto contribuito a creare il mondo che viviamo oggi. Quella di Alan Turing è una storia vera, raccontata meravigliosamente dal film The Imitation Game. Stasera, 22 settembre, Rai Movie (canale 24) lo proprone in tv in prima serata. Appuntamento alle ore 21.10, anche su Raiplay.

Attenzione! Il palinsesto Rai è soggetto a variazioni!

The Imitation Game: trailer, trama e cast

Il film di Morten Tyldum racconta la storia del matematico Alan Turing ai tempi del secondo conflitto mondiale. Candidata ad otto premi Oscar e aggiudicatasi quello per la miglior sceneggiatura non originale, la pellicola vede come protagonista nei panni Turing l’attore Benedict Cumberbatch, che forse i più conosceranno per il suo ruolo in Peaky Blinders. Nel cast, oltre a Cumberbatch, Keira Knightley nei panni di Joan Clarke e Matthew Goode in quelli di Hugh Alexander.

In breve, ciò che il film narra riguarda la creazione di una macchina per decifrare le comunicazioni criptati dei tedeschi. Assoldato dal governo britannico insieme a una squadra di matematici, Turing ha infatti questo compito, di fondalmentale importanza durante la guerra. Scorbutico e asociale, Turing fa fatica ad andare d’accordo col suo team. Tuttavia, è sua l’intuizione che porterà alla costruzione della macchina Bomba (Christopher nel film), in grado di decodificare i messaggi cifrati che i tedeschi mandando con la loro Enigma.

La macchina di Turing costituisce infatti un enorme vantaggio per gli alleati, in grado di prevedere le mosse del nemico. Senza il suo lavoro, probabilmente la guerra sarebbe durata ancora qualche anno, costando molto di più in termini di vite umane.

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La fine di Alan Turing: una vergogna di Stato

Eroe nazionale dunque? Nient’affatto. Alan Turing, finita la guerra, venne perseguitato per la sua presunta omosessualità dalle stesse autorità britanniche che aveva serivo, e dovette scegliere tra il carcere e la castrazione chimica. Il matematico scelse la seconda strada, sottoponendosi a una pesante terapia ormonale che ne devastò le capacità fisiche e mentali.

Turing, infatti, morì suicida nel 1954, schiacciato dal peso della pena, a soli 41 anni.

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