cinema: twin peaks la terza stagione è horror e meraviglia
Spettacolo,  Cinema

TWIN PEAKS: LA TERZA STAGIONE É HORROR E MERAVIGLIA

Nessun ritorno al passato: la terza stagione di Twin Peaks è qualcosa di completamente inedito e rivoluzionario. Anche per Lynch

Non chiamiamole più “serie tv”, ormai si guardano sullo schermo del pc, sul tablet oppure (oltraggio) sullo schermo dello smartphone, e a contare sono sempre di più le visualizzazioni in streaming. Su queste, la nuova stagione di ‘Twin Peaks’, a partire da domenica scorsa, ha stabilito un nuovo record per Showtime, raggiungendo dati di ascolto ineguagliati da tutte le altre serie prodotte dalla rete televisiva americana. Un successo immediato, per un ritorno atteso da 26 anni: tanti ne sono passati da quando si è conclusa la seconda stagione della creazione più famosa di David Lynch, che in questo periodo ha fatto in tempo a diventare uno dei cineasti più apprezzati del mondo, ha composto dischi, ha esposto nei musei con le sue tele, ha promosso in giro per il mondo la sua associazione dedicata alla pratica della Meditazione Trascendentale.

cinema: twin peaks la terza stagione è horror e meraviglia
David Lynch, Boy Lights Fire

Sono al momento andate in onda le prime due puntate di TP, trasmesse su Sky ieri sera, per la prima volta, in italiano. Ecco quel che ne pensiamo. D’ora in poi seguiranno, inevitabilmente, spoiler. 

Il nuovo ‘Twin Peaks’ promette di essere – e già è – qualcosa di profondamente radicale. Tanto le prime due stagioni – prodotte a cavallo tra gli anni ’80 e i ’90 – hanno cambiato il volto della serialità tv attraverso l’inedita fusione di elementi mistery-horror e sentimentali, quanto il nuovo TP sta riuscendo a introdurre elementi di arte contemporanea, a essere arte contemporanea,  in un panorama televisivo e spettacolare abitato da un audience avvezzo ad altri tempi, ad altri stimoli, ad abbuffate pantagrueliche di stereotipi ed input visivi uniformi, comuni tanto alla sopravvalutata ‘Black Mirror’ quanto alla sublime ‘Breaking Bad’.

Lynch è aldilà del bene e del male, il suo mostrare per immagini è pura illogicità a-morale, frutto del suo tirocinio d’artista pittorico, il suo gusto e la sua etica personale sono dirette ad una visione non-dualistica delle cose, non partecipe al manicheismo del giudizio. Le prima due puntate della terza stagione sono un compendio del suo lavoro artistico: i tempi delle scene sono dilatatissimi e invitano non al sonno ma quasi alla catatonia (quasi questa fosse una prova iniziatica, sciamanica, per accedere al “Regno” del regista). Con il nuovo TP Lynch miscela a livelli di alta tensione e difficile sopportazione il linguaggio sonoro a quello visivo, ricreando in “forma avanzata” ciò che era soltanto una bozza nei suoi primissimi, sperimentali cortometraggi girati negli anni ’70.

Quello che è importante capire è che nella nuova stagione di Twin Peaks c’è tutto Lynch: ci apprestiamo a vedere un film lungo 18 ore, che contiene omaggi a personaggi e situazioni della sua filmografia, citazioni non ‘volute’, riflessi automatici per il regista di Missoula.

cinema: twin peaks la terza stagione è horror e meraviglia (3)
Laura Palmer e Dale Cooper

Cosa ha raccontato fino ad ora TP? Storie al momento, apparentemente, slegate. La storia di un uomo che viene imprigionato per omicidio. L’uomo ammette di aver sognato l’atto ma di non averlo commesso (una scena praticamente già vista in ‘Strade Perdute’), nel frattempo, a New York, da un box di vetro che collega differenti dimensioni della realtà, escono creature terribili; scopriamo quindi che il Cooper ‘terreno’ impossessato da Bob è una sorta di criminale spietato, proiezione malefica del gentile agente FBI che verrà presto, a sua volta,  liberato dalla prigionia della loggia nera…Tutti i personaggi sembrano equivalersi nella quiete apatica da cui sembrano avvolti, come una nube, ma ovviamente niente è come sembra.

La nostalgia non è stata utilizzata da Lynch come chiave inglese, come trucchetto per accedere alla sfera emozionale degli spettatori (come accaduto programmaticamente, ad esempio, in serie come ‘Stranger Things’). Non c’è furbizia, in TP: oltre a Dale Cooper anche Lynch è rimasto chiuso nella Loggia Nera in questi 26 anni, e si vede: bastano due puntate per capire che il magico e terribile mondo di Twin Peaks sembra essersi evoluto armoniosamente in questo lasso di tempo, non riportato in vita ex abrupto per spudorate esigenze commerciali.

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