Ultimissime presidenziali USA: ecco com’è andato l’ultimo dibattito Trump-Biden
Ultimissime presidenziali USA: ecco com’è andato il secondo e ultimo dibattito Trump-Biden
Ultimissime presidenziali USA – l’ultimo dibattito Trump-Biden
Si è tenuto questa notte a Nashville, Tennessee, alla Belmont University l’ultimo dibattito della campagna elettorale in vista delle prossime elezioni americane.
Rispetto al primo dibattito del 29 settembre, si è trattato di un incontro meno caotico e più morbido anche da parte del Presidente Trump. Questa volta ha deciso di seguire i consigli del suo campaign manager Bill Stepien, che vedendo come stanno andando i sondaggi si è raccomandato con il presidente di utilizzare un approccio più civile e soft.
Sia Biden che Trump si sono sottoposti ad un tampone del Covid prima dell’inizio del dibattito e sono entrambi risultati negativi. Il caos è anche stato evitato grazie alla nuova modalità introdotta dalla Commissione per i dibattiti presidenziali: la chiusura dei microfoni a turni alterni per permettere ad entrambi di parlare per due minuti senza interruzioni.
La moderatrice dell’incontro, Kristen Welker, la vera vincitrice dell’incontro prima di iniziare ha chiesto ai due candidati di non parlarsi l’uno sull’altro. E tutti e due sono stati alle regole. Anche se spesso era possibile notare alcuni gesti ed espressioni di Trump mentre il suo sfidante parlava.
Sono stati tanti gli argomenti toccati durante questo dibattito durato un’ora e mezza.
Ultimissime presidenziali USA: la questione della pandemia al dibattito
La prima domanda ha, ovviamente, riguardato l’attuale pandemia.
Trump ha detto: «La pandemia sta finendo. Il vaccino arriverà in poche settimane e lo distribuiranno i militari». Alla stessa domanda Biden ha risposto: «La risposta alla pandemia di questo presidente è stata tragica. In molti continuano a morire per colpa sua che non ha preso sul serio il virus. Sono morti più di 220 mila americani. E chi è responsabile di tutti questi decessi non merita di essere il presidente degli USA».
Al che Trump ha ribattuto: «Io mi prendo la responsabilità, ma la colpa del virus è della Cina e non mia. Io sono guarito, il 99% dei giovani guarisce. Non possiamo chiudere la nazione, dobbiamo convivere con il virus». Biden ha reagito con una risposta che ha già fatto il giro dei social: «Con il virus non si convive, si muore».
Fino a questo momento del dibattito è solo cambiato lo stile di comunicare dei due. Da un lato, Trump si è dimostrato molto più ordinato e lineare. Dall’altro lato, Biden è apparso più energico, appuntito e deciso nelle risposte. Se non fosse che il dem ha commesso un errore che per quanto minimo è subito stato notato da tutti: ha guardato l’orologio. Anche Bush lo fece nel 1992 durante un dibattito, e venne colto come un gesto di impazienza e di difficoltà.
Ultimissime presidenziali Usa: i rapporti con i Paesi stranieri come argomento di discussione
Successivamente si è toccato l’argomento sulle interferenze straniere che hanno riguardato questa campagna elettorale.
Biden ha attaccato Trump di avere molti debiti con i paesi stranieri e ha ricordato la notizia diffusa dal New York Times del conto bancario del presidente a Pechino. «Hai pagato più tasse all’estero che qui negli Stati Uniti» ha affermato il dem rivolgendosi direttamente al suo sfidante.
Trump invece ha accusato Biden di aver stretto accordi con l’Ucraina grazie alla mediazione del figlio Hunter. L’accusa però, a differenza di quanto detto da Biden in riferimento a Trump, è infondata e priva di un reale riscontro.
La sanità e il lavoro
Si è poi parlato di sanità. Trump ha definito l’Obamacare un vero disastro e ha promesso che in caso di rielezione si occuperà di introdurre una nuova riforma più funzionante. Biden ha ribattuto chiedendogli perché non l’ha cambiata nei quattro anni scorsi, e ha parlato della “public option” con cui avrebbe intenzione di riformare la legge introdotta da Obama.
Si è parlato anche di lavoro. Biden vorrebbe alzare il salario minimo, rimasto fermo a 7,25 dollari l’ora dal 2009, a 15 dollari l’ora. Trump non è d’accordo, perché non ritiene sia il momento adatto e lascerebbe la decisione ai singoli stati, come già avviene ora.
L’immigrazione e il razzismo
È stato argomento di discussione anche l’immigrazione. Le due posizioni dei candidati sono emerse in linea ai partiti di cui fanno parte. Trump si è concentrato sul rafforzamento del confine, mentre Biden ha definito gli immigrati una parte fondamentale della popolazione e della storia americane.
La questione dell’immigrazione è andata a toccare poi quella del razzismo.
La moderatrice ha chiesto a entrambi perché oggi le famiglie di ragazzini di colore devono spiegare loro che la polizia potrebbe attaccarli senza motivo.
Trump ha aggirato la risposta, affermando che negli ultimi anni ha creato le migliori condizioni di sempre anche per i cittadini di colore e ha aggiunto: «Sono il presidente che di più ha fatto per gli afroamericani, forse escluso Lincoln». Ma Biden ha poi ribattuto sferzante: «Tu sei uno dei presidenti più razzisti di sempre».
Questo secondo dibattito è stato anche l’ultimo prima delle elezioni del 3 novembre. Non sembra che si possa individuare un vincitore o un perdente. Infatti, si è trattato di un incontro piuttosto lineare, dove nessuno dei due candidati ha commesso particolari errori che possano troppo influire sul voto. Staremo a vedere nei prossimi giorni se questo porterà ad un cambiamento dei sondaggi, che ad oggi registrano un continuo vantaggio a favore di Biden.
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Editor: Susanna Bosio
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