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Vaccino Italiano anti-Covid, la burocrazia blocca ReiThera

Vaccino italiano anti-Covid, quando sarà pronto Reithera? Ecco a che punto siamo

L’iter del vaccino anti-Covid italiano prosegue. ReiThera Srl., casa farmaceutica con sede a Roma e Napoli, è approdata negli ultimi giorni alla fase 2 della sperimentazione, con somministrazioni a volontari su tutto il territorio nazionale. Per ora, i risultati sono incoraggianti, ma è improbabile che il siero sia pronto all’uso entro il 2021. Le gabole burocratiche stanno, infatti, determinando l’accumulazione di ritardo nel processo. Avere un vaccino contro il Covid prodotto in Italia sarebbe di importanza strategica per gli anni a venire.

 

Vaccino italiano, lo stato attuale

Grandi speranze sono riposte nel vaccino prodotto da ReiThera, in collaborazione con l’Istituto Spallanzani di Roma. Pochi giorni fa è iniziata la fase due della sperimentazione su esseri umani in oltre 20 centri vaccinali. Da Foggia a Trieste, circa 900 persone di ogni fascia d’età, a partire dai 18 anni, si faranno inoculare il vaccino. I volontari saranno divisi in tre gruppi omogenei: il primo riceverà una dose, il secondo due, mentre il terzo avrà un semplice placebo. Al termine di questa fase, si avrà evidenza dell’efficacia o inefficacia del siero. La task force al lavoro, guidata da Antonella Folgori, ha buone sensazioni.

Il team di ReiThera

Come funziona il vaccino?

Il prodotto di ReiThera, il cui nome tecnico è Grad-Cov2, si basa sulla tecnica tradizionale del vettore virale, utilizzata anche da AstraZeneca e Johnson&Johnson. Parte del virus viene iniettato nel paziente, in modo da sollecitare una risposta immunitaria dall’organismo, il quale dovrebbe produrre anticorpi contro la proteina Spike. Ad ogni modo, il vettore utilizzato, l’adenovirus del gorilla, non è in grado di riprodursi, e dunque non può invadere l’ospite.

Coronavirus

Allo stato attuale della sperimentazione, non c’è evidenza di reazioni avverse gravi, e le risposte della fase 1 sono positive. La fase 2 darà indicazioni più approfondite.

Il problema della burocrazia rallenta il vaccino italiano

Il percorso di sperimentazione del vaccino non si concluderà prima della fine del 2021, con gli attuali ritmi. Il motivo di un andamento tanto blando non è nella mancanza di risorse, quanto piuttosto nell’accessibilità alle stesse. I principali finanziatori di ReiThera sono la Regione Lazio, il socio di maggioranza svizzero, Keires, e Invitalia, da cui arrivano 81 milioni di euro. Il punto è che, come evidenziato da Gloria Taliani in un’intervista al Corriere:

La maggior parte delle difficoltà deriva dal rilascio dei soldi stanziati. Prima che il denaro sia disponibile passano anche 6 mesi dalla richiesta.

Un vaccino di enorme importanza

Dunque, anche in una situazione di estrema emergenza e necessità, l’Italia deve fare i conti con il fardello decennale di una burocrazia opprimente. Nonostante la disponibilità di dosi da altre case farmaceutiche, il vaccino di ReiThera sarebbe di importanza strategica, soprattutto perché è probabile che le vaccinazioni contro il Covid dovranno ricorrere annualmente. Sarebbe, quindi, fondamentale avere disponibilità di un rimedio prodotto internamente.

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