Arte

VERMEER A CAPODIMONTE: UN GRANDE EVENTO

Johannes Vermeer con la “Donna con liuto”, sarà in mostra al Museo di Capodimonte, dal 18 novembre. Prestito eccezionale del Metropolitan Museum di New York .

VERMEER Donna Con Liuto
VERMEER Donna Con Liuto

“Veduta di Delft”, il suo dipinto più famoso, con la celeberrima “Fanciulla con turbante”, il quadro che ispirò il romanzo di Tracy Chevalier “La ragazza con l’orecchino di perla”, sono le sue opere più celebri, ma ne basterebbe una sola a raccontarci il genio e la vita di Johannes Vermeer (Delft, 1632 – 15 dicembre 1675), il pittore della luce tanto amato da Proust e Claudel. Quando incontrano i suoi dipinti i visitatori trattengono il respiro.

Vermeer ha un potere di seduzione irresistibile. Tutta colpa della luce soave che sprigiona dalle sue tele. Una luce fatta di sfumature cangianti, di pigmenti fluidi, come quelli colorati di porpora e di rosa pesca che sprigionano dal volto  della “Donna con liuto”, prestito mandato a Capodimonte dal Metropolitan Museum di New York e che dal prossimo 18 novembre sarà esposto per la prima volta a Napoli, al Museo di Capodimonte. La suonatrice, una ragazza con gli orecchini di perla seduta alla finestra mentre accorda un liuto, ha uno sguardo misterioso: non si sa se sia un ritratto o, invece, la rappresentazione dell’ideale femminile del pittore.

Ospitare il dipinto a Capodimonte è un evento, se si pensa che Vermeer dipinse meno di quaranta opere, e che quelle poche sono disseminate all’estero. In mostra il quadro non sarà solo, ma accompagnato da quattro ritratti che rappresentano altre donne musiciste, della collezione di arte antica di Capodimonte.

Nato a Delft nel 1632 in una famiglia calvinista, Johannes Vermeer morì improvvisamente a 43 anni il 15 dicembre 1675, povero e perseguitato dai debiti, oppresso dal peso di una famiglia troppo numerosa, undici figli, di cui otto in minore età. Benché famoso e amato da un giro alto di mercanti e collezionisti, le entrate non bastavano a coprire il dispendioso ménage domestico. La fama, e il mito, arrivarono quasi due secoli dopo, nel 1866 dopo che Thoré-Burger pubblicò la sua recensione appassionata dell’opera di Vermeer. Il mondo aveva finalmente scoperto la luce.

“Vermeer a Capodimonte”, Museo di Capodimonte, Napoli, dal 18 novembre al 9 febbraio, Info: 848800288 dal lunedì al venerdì dall 9 alle 13, e dalle 14 alle 17)

 

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