Veronesi, Luigi
Pittore, fotografo e scenografo italiano. Dopo un primo approccio da autodidatta alle tecniche fotografiche, lavora per il pittore Carmelo Violante, da cui apprende in particolare i generi della pittura di paesaggio e di figura. L’interesse verso l’arte astratta si sviluppa all’inizio degli anni Trenta attraverso la conoscenza delle opere di Kandinskij, Klee e del gruppo del Bauhaus, dove si reca. Presto Veronesi comincia ad utilizzare forme esclusivamente geometriche, opponendosi al dilagante realismo del regime fascista. Nel 1934 aderisce al gruppo Abstraction-Création di Parigi, si avvicina alle esperienze del costruttivismo svizzero e si dedica alla progettazione di scenografie teatrali per opere come Le Rossignol di Stravinskij e Pelléas et Mélisande di Débussy; nel 1935 partecipa alla prima mostra d’arte astratta a Torino. Contemporaneamente prosegue le sue ricerche sul fotogramma, sulla fotografia astratta e la solarizzazione, e, all’inizio degli anni Quaranta, produce i suoi primi film astratti. Crea fotogrammi senza utilizzare la macchina fotografica, seguendo la lezione di Moholy-Nagy. Durante la guerra svolge attività di grafico pubblicitario, in seguito è tra i fondatori del gruppo fotografico La Bussola e si avvicina al Movimento Arte Concreta.
Gli anni Sessanta, per Veronesi, si caratterizzano per l’interesse verso la musica: attraverso uno strumento, lo spettroscopio, lavora sui rapporti matematici delle note traducendoli nei rapporti tonali del colore. Partecipa attivamente alle maggiori esposizioni sull’astrattismo, come la XXXIII Biennale di Venezia, il Festival di Musica Contemporanea. Nel 1975 il suo lavoro è oggetto di una grande mostra antologica a Parma. Tra i progetti più recenti si segnalano le scenografie per il Teatro alla Scala di Milano. Nascita: Milano 1908; Morte: Milano 1998
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