Architettura,  Design

ZAHA HADID, ARCHITETTURE CONTEMPORANEE IN ITALIA

Così la Regina, la visionaria, il genio dell’architettura contemporanea ci ha lasciato. Un lunghissimo comunicato stampa è arrivato poco dopo la notizia annunciata da un cinguettio dalla BBC. Zaha Hadid, amata da molti, ma non da tutti. Qualcuno  la riteneva troppo celebrale e concettuale, nell’autunno scorso ancora incerta la realizzazione dello stadio di Tokyo per le Olimpiadi e le Paraolimpiadi del 2020, nonostante il progetto fosse stato vinto dal suo studio.

Per fortuna, anche per noi, furono in molti a capirla, ad accettare le sfide e le scommesse che ogni volta metteva in gioco per la realizzazione di un nuovo progetto. Non un’idea, mille. Lo stile, facilmente riconoscibile variava comunque da disegno a disegno, seppur spesso ispirato dalle avanguardie del Suprematismo e del Costruttivismo.

Amava molto l’Italia, nonostante in un’intervista al Corriere dichiarò  «va per le lunghe qui, ho decine di cantieri aperti e non riusciamo a concludere niente. Vorrei iniziare a vedere le opere non solo sulla carta». Fortuna volle che il suo desiderio venne esaudito. Zaha Hadid ci ha lasciato e sta lasciando (alcuni cantieri sono ancora aperti)  nello nostra terra un testamento incommensurabile. Per primo il  MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma, il primo vero museo contemporaneo della Capitale. A breve verranno ultimata la Residenze e Grattacielo CityLife a Fiera di Milano, a Jesolo Jesola Magica, a Cagliari il Museo Betile, Reggio Calabria il Rhenium Waterfront, ancora la Stazione Marittima di SalernoMessner Mountain Museum (2014), Plan de Corones.

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