NEW AMERICAN CINEMA L'ALTRA HOLLYWOOD FONDAZIONE PRADA
Spettacolo,  Cinema

IL NEW AMERICAN CINEMA ALLA FONDAZIONE PRADA

Dal 1 al 30 aprile la rassegna di film sperimentali “The New American Cinema Torino 1967”: una serie di corti artistici che testimoniarono la nascita del cinema indipendente americano

Oggi che l’ibridazione tra cinema indipendente e industriale è (parzialmente) compiuta, è bene ricordare come nacquero le prime organizzate voci di protesta artistica che si riunirono contro la ‘prepotenza delle major’ con il nome ‘New York Film-Makers’ Cooperative’, termine che poi venne etichettato giornalisticamente, in seguito, ‘New American Cinema Group’. Il gruppo, che si raccolse ufficialmente nel 1962 attorno ai nomi-cardine di  Jonas Mekas, Shirley Clarke, Stan Brakhage si proponeva all’opinione pubblica con la forza dirompente di un movimento d’avanguardia  dei primi del ‘900 e il desiderio di comprendere il caos delle metropoli adulte e incidere sulla società dello spettacolo con la virulenza di un manifesto situazionista:  “Non vogliamo film mistificatori, ben fatti, persuasivi, ma grezzi e mal fatti, purché vitali. Siamo contro il cinema roseo, siamo per il cinema rosso sangue…”. Come spesso successo nella storia dell’arte e del cinema, l’avanguardia del ‘New American Cinema’ ispirò con la sua radicalità e l’effetto de-spettacolarizzante della trama filmica tantissimi artisti (si pensi ad Andy Warhol e all’ultra-provocatorio Empire: una ripresa dell’Empire State Building con otto ore di camera fissa), per poi venire addomesticata e ‘vampirizzata’ dai blockbuster di George Lucas e altri registi ancora oggi in attività. 

La Fondazione Prada, con la cura di Germano Celant, proietterà una selezione del meglio prodotto dalla corrente d’avanguardia newyorkese, intitolata ‘New American Cinema Torino 1967′, in omaggio alla rassegna avvenuta esattamente 50 anni nel capoluogo piemontese: una sorta di riproposizione storica del festival cinematografico, ai tempi progettato dallo stesso artista lituano Jonas Mekas, oggi ancora in vita ed autore nel cinquantennio 1962-2012 di decine di opere sperimentali. Mekas il ‘sovvertitore’ lanciò la rassegna torinese del ’67 presentando così il suo movimento: “Il New American Cinema è costituito dal fatto che la sua area di lavoro è formata esclusivamente dall’aspetto poetico dell’autoespressione” portando al fiorire di un’avanguardia che ha che ha creato “un vocabolario di cinema poetico; ne ha sviluppato la sintassi e il linguaggio”. 

Dopo 50 anni ecco quasi tutti i film di allora, digitalizzati grazie al contributo della Fondazione Prada e resi disponibili in formato 16 e 35 mm: l’esordio della rassegna spettacolare spetta al film di Mekas The Brig, un viaggio realistico e minuzioso della vita quotidiana di un corpo dei marine prigionieri nel Giappone del 1957; saranno poi proiettati nei giorni successivi capolavori dell’underground, tutti preceduti da momenti introduttivi condotti da Germano Celant, come Match Girl di Andrew Meyer (1966), in cui appare Andy Warhol e le sue opere, e l’emozionante Relativity di Ed Emshwiller: un ricettacolo di immagini che si propone di toccare la sfera soggettiva e lunare della realtà e il senso puramente percettivo dell’ambiente in cui l’uomo vive colpevolmente de-sensibilizzandosi.

Un evento da non perdere (non troverete facilmente su internet i filmati della rassegna) e a ingresso libero fino ad esaurimento posti.

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