Dizionario Arte

Levi, Carlo

Pittore e scrittore torinese. Nella sua formazione risultarono decisivi i contatti giovanili con Piero Gobetti e, successivamente, con Felice Casorati ed Edoardo Persico. Durante gli anni Venti, attraverso esposizioni di vasto respiro come la Quadriennale di Torino del 1923 e le *Biennali veneziane, Levi si fece apprezzare per opere legate a un Realismo magico di chiara derivazione casoratiana. Nel 1929, di fronte al dilagare dell’egemonia novecentista, si unì a cinque artisti dell’ambiente torinese (Boswell, Chessa, Galante, Menzio, Paulucci) nel Gruppo dei Sei; all’interno d questa formazione, Levi si rivolse a quel linguaggio espressionista che già con Corrente era stato visto come sinonimo di avanguardia. Un espressionismo, il suo, che si avvicinava a quello della coeva Scuola Romana in termini di colorismo acceso e costruzione intuitiva dello spazio, e che contrapponeva la leggerezza lineare delle figure alla solidità predicata da Novecento. Negli anni Trenta, la sua attività pittorica, parallela a quella letteraria, subì un progressivo ritorno al realismo, soprattutto a partire dall’esilio in Lucania del 1934; realismo non più magico, bensì animato da una forte istanza sociale e, in questo senso, coerente con la poetica del suo noto romanzo Cristo si è fermato a Eboli. Rimase comunque sempre viva la suggestione espressionista, che a partire dagli anni Sessanta sfociò nel ricorso a una linea contorta e a un uso quasi materico del colore. Nascita: Torino 1902; Morte: Roma 1975

Vuoi ricevere Mam-e direttamente nella tua casella di posta? Iscriviti alla Newsletter, ti manderemo un’email a settimana con il meglio del nostro Magazine.

CLICCA QUI PER SAPERNE DI PIÙ!