Abiti in affitto
Moda

Abiti in affitto e reselling per la ripartenza industria moda italiana?

Reselling e abiti in affitto. Da Gucci a Carlo Capasa e Miu Miu, le idee che cambiano l’acquisto

Entro il 2023 si auspica una ripresa del fatturato dell’industria moda italiana e nel frattempo si studiano nuove pratiche di acquisto, tra cui dare la disponibilità, alla clientela, di usufruire dell’opzione “abito in affitto”. Ciò, di fatti, permetterebbe di svuotare i magazzini e di far circolare la merce.

Un’idea, appunto, ma che in altri Paesi del mondo è già una pratica consolidata.

Reselling: il second hand che muove il mercato

abiti in affitto
The Real Real x Gucci

La pandemia da Covid-19 ha aperto nuove abitudini: dalle ormai consolidate presentazioni digitali al ritorno del vintage, tendenza giustificata dalla necessità di acquistare capi, a prezzi vantaggiosi. Il reselling, che fa grandi i gruppi del second hand come Vestiaire Collective e YOOX NET-A PORTER, si è consolidato nel 2020 e continua ad essere tra le forme di acquisto più utilizzate. Responsabilità e circolarità del prodotto sarebbero alla base del suo successo. A beneficiare dell’acquisto di seconda mano è Gucci, che non solo continua ad essere tra i marchi più richiesti, ma ha anche siglato un accordo con The Real-Real che prevede l’impianto di un albero per ogni vendita effettuata sullo store.

Anche Miu Miu, dal suo canto, ha abbracciato la filosofia dell’Upcycled con una collezione che comprende 80 capi riciclati  e con un restyling per renderli attuali. La linea fa il suo debutto durante i Green Carpet Fashion Awards del 2020.

Carlo Capasa: abiti in affitto per ripartire

Abiti in affitto
Miu Miu Upcycled

È solo un’idea, quella di Carlo Capasa, presidente di Camera Nazionale della Moda Italiana che lancia un guanto di sfida: l’industria moda, che vale 32 miliardi di euro e che dà un posto di lavoro a circa 600 mila addetti, può ripartire dall’affitto del suo bene principale, l’abito?

Dal 2019 al 2021 si è registrata una crescita esponenziale dei beni di lusso in affitto sia in Cina sia in America ma il fenomeno non risparmierebbe nemmeno l’Italia. Pionieri del noleggio sono i cinesi di YCloset e i newyorkesi di Rent to Runway. In Italia spicca Dress You Can dove è possibile affittare scarpe Jimmy Choo, Alexander McQueen, Alexander Wang, Christian Dior, Chiara Boni, Blumarine, Luisa Beccaria, Dolce & Gabbana, Max Mara, Stella McCartney, Saint Laurent, Moschino, Versace, Vionnet, Valentino etc…

 

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