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Accordo Cina e Usa: colpo di scena alla Cop26

Colpo di scena a Glasgow: trovato un accordo tra Cina e Usa

La sera di mercoledì 10 novembre, arriva l’inaspettato accordo tra Cina e Usa. Un colpo di scena alla Conferenza di Glasgow sul clima, come primo segnale di disgelo delle tensioni tra i due Paesi.

L’Accordo Cina e Usa

Arriva nella serata di mercoledì 10 novembre, l’inaspettata intesa tra Cina e Usa. È una dichiarazione congiunta che Stati Uniti e Cina hanno diffuso dalla Conferenza sul clima: non contiene grandi nuove promesse, è vaga, ma è un ottimo segnale di disgelo. Questo dopo, l’indiscrezione sul vertice virtuale che si terrà settimana prossima, data da definirsi, tra Joe Biden e Xi Jinping. Il colpo di scena è accolto molto positivamente perché mostra una Cina ancora interessata a collaborare con gli altri Paesi nella lotta al cambiamento climatico. Anche se inizialmente era stata una Nazione particolarmente criticata.

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I Presidenti Joe Biden e Xi Jinping

La Cina alla Cop26

La Cina infatti dall’inizio del meeting internazionale non aveva ancora preso impegni riguardo alla riduzione delle emissioni di gas serra. Non aveva infatti firmato l’accordo sulla riduzione progressiva dell’uso del carbone e non si è impegnata nel ridurre le emissioni di metano del 30% entro il 2030 insieme a Ue e Usa. Inoltre, molto criticata, è stata l‘assenza del Presidente cinese Xi Jinping nei primi giorni di Cop26, ritenuto un pessimo segnale, soprattutto da Joe Biden, il Presidente eletto nel gennaio passato, e gli Stati Uniti.

La dichiarazione congiunta

Cina e Usa, hanno tenuto ieri sera, contemporaneamente, due conferenze stampa separate, parlando della loro comune volontà di affrontare con maggiore ambizione il cambiamento climatico. Hanno annunciato di voler ridurre le emissioni inquinanti entro il decennio in cui viviamo. D’altronde Cina e Usa sono i due Paesi principalmente responsabili del cambiamento climatico: sono i più grandi emettitori al mondo di gas serra.

Un’intesa nonostante le apparenti tensioni

L’inaspettato accordo Cina e Usa arriva in un momento non troppo florido delle relazioni diplomatiche tra le due. Anzi è inaspettato proprio perché tra i due Paesi le acque del Pacifico che le divide sono “agitate”. Alla Cop26, non c’è Xi Jinping in persona, ha preferito rimanere in patria, a detta sua per la situazione pandemica, e anche perché impegnato nel sesto plenum del Pcc… c’è Xie Zhenhua, il rappresentante cinese alla Conferenza di Glasgow. È proprio lui a dire che:

in quanto maggiori potenze mondiali, Cina e Stati Uniti devono prendersi le proprie responsabilità e lavorare insieme… Tra i due Paesi ci sono più punti in comune che divergenze.

Sembra quindi che tra i due ci siano delle intese, nonostante le tensioni di questo ultimo periodo: come la crisi trilaterale che interessa Usa-Cina-Taiwan, oppure come l’episodio della chiusura delle ambasciate statunitense e cinese dello scorso anno. L’Accordo di ieri è considerato come “una tregua sul clima”.

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Xie Zhenhua – inviato cinese

Anche il portavoce statunitense dice la sua

Dopo Xie Zhenhua, ha parlato John Kerry, l’inviato speciale per il clima della Casa Bianca, residenza ufficiale del Presidente statunitense oggetto di un assalto lo scorso gennaio. Ha fatto sapere che l’accordo Cina-Usa, è frutto di più di trenta incontri tra lui e Xie, e che ora “le due economie più grandi al mondo hanno concordato di alzare il livello della ambizione climatica in questo decennio decisivo”. Quello che arriva da questa intesa è proprio la volontà di essere più ambiziosi nella lotta al cambiamento climatico, e puntare tutto nel decennio degli anni 20. Il tutto per rispettare gli Accordi di Parigi, un accordo sul clima negoziato e sottoscritto nel 2015, e firmato da 195 Paesi nel 2018.

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John Kerry – inviato statunitense

Il contenuto dell’accordo Cina e Usa

La dichiarazione congiunta è piuttosto lunga, ma rimane vaga, in quanto cita obiettivi che già in passato erano stati fissati. Per esempio la fine dei finanziamenti per l’estrazione di carbone all’estero, o l’impegno a mantenere l’aumento della temperatura media globale sotto i 2°C. Al punto 4 del documento, inoltre, le parti “Dichiarano la loro intenzione di lavorare individualmente, congiuntamente e con altri paesi durante questo decennio decisivo, in conformità con le diverse circostanze nazionali, per rafforzare e accelerare l’azione per il clima”. L’unica novità è introdotta dalla Cina: ha annunciato un piano per ridurre le emissioni di metano.

Le reazioni all’intesa sino-statunitense

Il colpo di scena di ieri sera ha ricevuto un plauso di Boris Johnson, che con un Tweet accoglie “con favore l’importante dimostrazione di impegno da parte della Cina e degli Stati Uniti.. è una spinta per i negoziati”, e del segretario dell’Onu António Guterres. Quest’ultimo su Twitter accoglie l’intesa sino-statunitense “è un importante passo nella giusta direzione”:

Sta ricevendo molte attenzioni, conquistando le prime pagine dei giornali. L’accordo Cina e Usa, come condivisione di intenti, dovrebbe essere un segnale positivo anche per altri Paesi come Australia e Arabia Saudita, grandi produttori di combustibili fossili, che nell’accordo finale della Cop26 potrebbero opporsi ad alcuni punti. È infatti prevista per domani, venerdì 12 novembre, la chiusura della Conferenza sul clima dell’Onu. Già ieri è uscita la bozza finale della Cop26, che rimane comunque vaga nella parte dedicata ai Paesi che più stanno subendo le conseguenze della crisi climatica. Quindi una dichiarazione di intesa Usa-Cina c’è, una bozza finale Cop26 c’è, ma non è detto che la distanza tra Paesi sviluppati e in via di sviluppo riuscirà ad essere colmata, considerando che i secondi sanno che la Cina ormai fa parte del primo gruppo.

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