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Accordo Meloni-Edi Rama per centri per migranti in Albania

L’ennesima giravolta del governo Meloni sull’immigrazione è realtà. Si è passati dal blocco navale alla costruzione di centri per migranti in Albania. E’ questa la novità emersa nelle ultime ore. La Premier italiana ottiene così un accordo “strategico” per la gestione dei flussi migratori. Ed ora si scoprono diversi retroscena: Meloni, volata nel Paese balcanico negli scorsi mesi non solo per vacanza, era giunta dall’amico Edi Rama per stringere tale patto.

Questo accordo sulla costruzione di nuovi centri per migranti in Albania, secondo alcuni analisti, potrebbe anche rappresentare il primo passo per un allargamento ulteriore dell’UE nei Balcani. Dopo l’ingresso in area Schengen di Croazia, è giunto il turno del piccolo Paese dirimpettaio alla costa pugliese?

Patto Roma-Tirana per nuovi centri per migranti in Albania: i dettagli

Dunque, nelle scorse ore da Palazzo Chigi è giunta la notizia dell’accordo tra Italia e Albania per l’edificazione di nuovi centri per migranti in Albania. In sostanza, in queste strutture, che saranno mantenute a spese dello Stato italiano, finiranno solo uomini adulti, mentre donne e bambini potranno essere trasferiti in Italia.

Il primo concetto che spunta all’occhio nella nuova strategia del governo Meloni circa l’0immigrazione è quello di sbarco selettivo, concepito un anno fa dal ministro Piantedosi in occasione di un soccorso della Ong tedesca Humanity 1 e subito bocciato dai giudici. La selezione avverrà direttamente a bordo. Indipendentemente dalla loro nazionalità, gli uomini potranno essere portati in Albania e lì si fermeranno in attesa di asilo.

Con i nuovi centri d’immigrazione in Albania vince la linea dello “sbarco selettivo” del Ministro dell’Interno Piantedosi

I centri per migranti in Albania saranno due. Uno per la procedura all’accettazione, quindi al trasferimento nella Penisola ed uno per i rimpatri. Qui la procedura d’asilo dovrà essere approvata da una commissione territoriale italiana, dopo l’audizione del migrante. A sorvegliare sull’ordine all’interno delle strutture ci saranno forze dell’ordine italiane, che collaboreranno con quelle albanesi.

Soddisfatte entrambe le parti, Per primo il Premier italiano Giorgia Meloni, che ha definito importante l’accordo. Inoltre, il Presidente del Consiglio precisa riguardo la tipologia dei migranti che saranno trasferiti in questi due centri:

Non transiteranno minori, donne in gravidanza e altri soggetti vulnerabili, che andranno direttamente in Italia.

nuovi centri per migranti in albania
Edi Rama si dice soddisfatto per l’accordo di co-gestione dei migranti con il governo italiano

C’è poi Edi Rama, che aggiunge riguardo l’accordo dei particolari degni di nota:

Questo accordo non sarebbe stato possibile con nessun altro Stato Ue. Non sta a noi giudicare il merito politico di decisioni qui e in altre istituzioni, a noi sta dire “presente” quando si tratta di dare una mano. Quando l’Italia chiama l’Albania risponde.

Dunque, il governo Meloni e la destra hanno cambiato prospettiva sull’immigrazione. Dopo diversi anni di minacciare un blocco navale, ora il governo guarda alla realtà e cerca di spostare il peso della croce sullo Stato balcanico mediante due nuovi centri per migranti. Proprio parecchi anni fa, invece, l’Albania era diventata il primo Paese d’emigrazione nella vicina Italia.

Ancora vivo è il ricordo della nave Vlora, che nell’estate 1991 sbarcò inaspettatamente nel porto di Brindisi strapiena di migliaia di albanesi. Furono stimati circa 20.000, gran parte dei quali dovettero rientrare con il rimpatrio forzato. Una piccola parte però poté rimanere ed iniziò a incrementare quella che egli anni è divenuta la seconda comunità straniera più importante in Italia, che conta circa 450.000 appartenenti.

Centri per migranti in Albania, le reazioni dell’opposizione e dell’UE

L’accordo siglato tra Roma e Tirana per la costruzione di centri per migranti in Albania ha scatenato l’ira delle opposizioni. Uno dei massimi esponenti del PD, Giuseppe Provenzano, ha definito questa intesa “Nel migliore dei casi un pasticcio, nel peggiore una violazione di diritti“. Non è da meno il Segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, che ha affermato:

Ci mancava solo la delocalizzazione in Albania dei naufraghi salvati.

Lapidario, inoltre, il commento del deputato radicale di +Europa Riccardo Magi, che senza troppi giri di parole definisce i due nuovi centri costruendi nello Stato balcanico:

Si crea una Guantánamo italiana.

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Nuovi centri per migranti in Albania pagati dall’Italia. L’UE osserva il governo Meloni con estrema attenzione

Perplessità giungono anche dall’Unione Europea. Bruxelles ha già acceso i riflettori su Roma circa questo accordo onde evitare che non si violino delle clausole sul diritto internazionale per i rifugiati. Un portavoce UE, paragonando l’accordo Meloni-Rama al piano del premier inglese Rishi Sunak di portare i migranti in Rwanda, ha affermato:

Le leggi sull’asilo dell’Ue si applicano solo alle domande presentate sul territorio di uno Stato membro, ma non al di fuori di esso.

Le osservazioni delle istituzioni europee sono più che legittime. Ma non sono le stesse istituzioni europee che da diversi anni mantengono a caro prezzo un accordo con la Turchia di Erdogan (anch’esso non membro UE) al fine di arginare la rotta balcanica dell’immigrazione e in cui si sono verificate politiche non proprio ortodosse di controllo dei flussi?

Conclusioni nuovi centri per migranti in Albania, patto Meloni-Rama

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