Arte

ADRIAN PACI, L’ARTE CHE CI FA RIFLETTERE

Si chiama The Guardians la nuova mostra di Adrian Paci (1969) ospitata dalla galleria Kaufmann Repetto di New York. Con soli tre video comprime quasi due decadi di lavoro dell’artista albanese. L’ultimo realizzato, che dà il titolo alla mostra stessa, e poi The Encounter, girato in occasione di una performance in Sicilia nel 2011 e Albanian Stories, primissima opera filmica risalente al lontano 1997.

Le tre opere sono una rielaborazione di aneddoti di vita di Paci, che ha vissuto il regime totalitario del suo Paese, ma , al contempo, assumono una dimensione di epica universale, di straordinaria attualità, toccando il tema della perdita della propria identità nazionale, dell’ospitalità e della migrazione.

The Guardians ci racconta di un cimitero nella sua natia Shkodra, dismesso con l’avvento della dittatura comunista e la conseguente messa al bando dei simboli cattolici, poi fatto “risorgere” nei primi anni Novanta con la costruzione ausica, quato eclettica, di tombe. Qui un manipolo di bambini vengono pagati per mantenere in ordine e pulite le strutture. Uno spaccato di vita e innocenza e ironia potentissimo di fronte non solo alla morte ma, soprattutto, al tentativo di uccidere la libertà, che sia di culto o di vita in genere. Sulla stessa riga narrativa Albanian Stories ritrae la figlia di tre anni di Paci che narra favole improvvisate con protagonisti animali e richiami a soldati e armate internazionali. Una sublimazione dell’orrore della guerra. The Encounter è invece una performance siciliana in cui l’artista chiese semplicemente agli oltre cento astanti di camminare agitando le mani in un rituale ripetuto e ieratico che assume un valore simbolico.

Una mostra di cui dovevamo raccontarvi, una mostra che con tre semplici video, così lontani nel tempo, ci mostra in maniera diretta quanto lancinante la forza del messaggio artistico e la sua terribile attualità. A cui siamo grati.

 

Adrian Paci The Guardians

Fino al 20 dicembre

Kaufmann Repetto New York

 

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