Alberto Giacometti alla Tate Modern di Londra
Alberto Giacometti nacque in Svizzera ne 1901 e trasferitosi a Parigi, si avvicina ai cubisti e poi verso gli anni 30, ai surrealisti impegnandosi nelle arti decorative.
Ultimo mese per la retrospettiva di Alberto Giacometti alla Tate Modern di Londra, più di 250 opere in mostra fino al 10 di Settembre.
La mostra di quel periodo, propone oggetti raramente visti come lampade, gioielli e pannelli a rilievo, e la serie dei 93 Desagreable Objects del 1931 nei quali la percezione dell’oggetto infastidente, si mescola con l’attenzione agli oggetti dell’antichità egizia, greca, africana ed oceanica.
Sin dalla giovinezza Giacometti disegnava schizzi dalle pagine dei libri d’arte del padre, sopra e a margine delle immagini.
La prima fase del suo percorso è assimilabile ad un modernismo artistico e successivamente le tensioni politiche e l’avvicinarsi della Seconda guerra mondiale farà si che Giacometti debba trasferirsi a Ginevra.
La sua attenzione artistica lo porterà a concentrarsi sulla prospettiva ed il suo stile si trasforma in realistico ed essenziale al tempo stesso. Le sue sculture si fanno esili ed in alcuni casi molto piccole, pur conservando una eccellente compiutezza.
Nasce in questo periodo la Very Small Figurine alta pochi centimetri, è il 1937, ed alcune altre allungate e dotate di piedi molto grandi tali da divenire piedistallo.
Alla fine della guerra le figure si moltiplicano ritratti interi e mezzo busti,eseguiti a memoria o dal modello, di solito un amico o un parente, spesso la moglie Annette o il fratello Diego. Le sue figure diventate alte e filiformi nascono da una ricerca di essenzialità e da una determinata concentrazione sulla natura dell’uomo.
Come ebbe a dichiarare lui stesso, è inutile cambiare il modello basta persistere nel progressivo “sfondamento” dovuto a questo continuo avvicinarsi .
Nel 1948 un suo catalogo della mostra tenutasi a New York ebbe la prefazione di Jean Paul Sartre
Stabilitosi a Parigi, nel 1945 aprirà il suo studio in Rue Ippolyte Maindron, che non abbandonerà più, come continuerà la sua vita notturna e di bistrot nonostante la crescente fama.
Qui produrrà la gran parte delle opere in mostra alla Tate Modern, opere nelle quali l’irregolarità del tratto renderà inconfondibili i ritratti nella loro lontananza irraggiungibile.
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