Dizionario Opera

Amahl and the Night Visitors

Si tratta della prima opera scritta espressamente per la televisione americana. L’invito era stato rivolto a Menotti dalla nbc già diversi anni prima della stesura di Amahl , ma in un primo tempo il compositore non era sembrato interessato alla proposta. Fu la grande impressione destata in lui da una tela di Bosch – l’ Adorazione dei Magi (1480 ca.) vista al Metropolitan Museum of Art – a suggerire soggetto e occasione per realizzare il progetto. Amahl è un lavoro di carattere favolistico (un registro espressivo molto congeniale a Menotti), ambientato nell’atmosfera del presepe, scritto in tempi molto rapidi per poter essere mandato in onda la vigilia di Natale di quello stesso anno. Le prove iniziarono addirittura prima che ne fosse completata la stesura. Il successo fu grande e l’opera venne teletrasmessa nella stessa ricorrenza per diversi anni. Il genere di pubblico cui si indirizza, quello dei bambini amanti delle favole, ha contribuito a delineare i tratti stilistici di quest’opera, pensata per un piccolo organico orchestrale (sostituibile – se necessario – con due pianoforti), sprovvista di parti vocali complesse e dotata invece di molte melodie accattivanti, ancorata a un linguaggio tonale e diatonico. Tutti aspetti che hanno favorito la sua circolazione anche in piccole sedi teatrali, nei colleges e nelle chiese.

L’angusto interno di una capanna di pastori e il circostante paesaggio collinare costituiscono i due luoghi della vicenda, immersi nel chiarore di un firmamento stellato. Non siamo lontani da Betlemme e Gesù è appena nato. Amahl è accovacciato davanti alla capanna e suona una delicata melodia pastorale: ha notato una stella speciale in cielo, particolarmente luminosa, e non vuole assecondare i ripetuti inviti della madre a rientrare per coricarsi. Quando finalmente si trascina con fatica all’interno della capanna, racconta ciò che ha visto ma non viene creduto. Durante la notte, il sonno di Amahl viene a un tratto interrotto dalle voci dei tre re magi: il bimbo si accosta alla finestra e poi, eccitato dallo straordinario evento, sveglia la madre che ora è obbligata a credergli. I re e un paggio, in cerca di alloggio, vengono invitati a entrare e ad accomodarsi alla meglio (li accompagna una brillante marcia orchestrale, che richiama quella de L’amore delle tre melarance di Prokof’ev). Dopo aver mostrato le gemme preziose che stanno per essere portate in dono a Gesù, grazie alla guida della stella, i magi danno vita a un momento di grande gioia cui partecipano anche dei pastori. Al commiato da questi ultimi segue il meritato ritorno al riposo notturno. Solo la madre di Amahl non riesce a prender sonno, attirata com’è da quella ricchezza a lei negata. Decide di prendere qualcosa ma viene subito scoperta e immobilizzata dal paggio. Per fortuna, dopo il primo momento di stupore, Melchior decide di perdonare la povera donna e Amahl, grato, intende offrire come ulteriore dono per Gesù la stampella fatta con le sue stesse mani. È immensa la gioia del bimbo quando si accorge di poter camminare: è avvenuto un miracolo e ora Amahl desidera poter offrire di persona quella stampella. La partenza del gruppo – divenuto più numeroso – è salutata dalla stessa melodia pastorale udita all’inizio dell’opera.

Type:

(Amahl e gli ospiti notturni) Opera for television in un atto

Author:

Gian Carlo Menotti (1911-)

Subject:

libretto proprio

First:

New York, Nbc, 24 dicembre 1951

Cast:

Amahl, un ragazzo zoppo di circa dodici anni (S); sua madre (S); Kaspar (T); Melchior (Bar); Balthazar (B); il paggio (Bar); pastori, contadini

Signature:

m.t.m.

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