andrea tortora
Food,  Lifestyle

Andrea Tortora, il re dei lievitati, è ospite a Masterchef

Andrea Tortora, il re dei prodotti lievitati, sarà ospite a Masterchef questa sera. Ecco chi è

Andrea Tortora è un pastry chef che ha fatto dei prodotti lievitati il suo punto forte. I suoi dolci sono aderenti alla tradizione, ma non manca come sempre una ventata di novità e di innovazione. Tuttavia non ricorre mai a coloranti artificiali o altre alterazioni: i colori sono infatti quelli della natura. Questa sera sarà ospite a Masterchef, dove presenterà ai concorrenti e agli chef Bruno Barbieri, Antonino Cannavacciuolo e Giorgio Locatelli il suo famoso panettone.

Andrea Tortora: da Cremona alla Val Badia

Andrea Tortora nasce a Cremona il 14 febbraio 1986 da una famiglia di pasticceri. È stato soprattutto il nonno Vamor a farlo appassionare a quest’arte, tanto che alle superiori si iscrive all’istituto alberghiero di Valeggio sul Mincio. Assieme al nonno, inoltre, all’età di 17 anni crea il lievito madre Carletto, che Tortora utilizza ancora oggi nei suoi preparati.

Una volta terminati gli studi, inizia a viaggiare. Prima va a Verona, Vicenza e in Toscana. A Venezia lavora all’hotel Bauer al fianco di Giovanni Ciresa e poi si sposta a Porto Ercole per lavorare al ristorante Il Pellicano. Una volta assunta abbastanza sicurezza, va all’estero: comincia da Parigi, al ristorante Ledoyen di Christian Le Squer. Si trasferisce poi a Londra per lavorare da Michel Roux e, infine, a Singapore, al fianco di Fabio Cucchelli. Una volta lasciato anche quest’ultimo, nel 2015 decide di trasferirsi in Alta Badia, all’hotel Rosa Alpina, dove firma l’intera proposta dolce.

andrea tortora
Andrea Tortora

Tra le sue collaborazioni, può quindi vantare grandi nomi della cucina: Gualtiero Marchesi, Antonio Guida, Norbert Niederkofler. I fondamentali anni con quest’ultimo non hanno però cancellato i ricordi del suo Maestro, Maurilio Giacomelli. Il periodo passato al Rosa Alpina gli è valso diversi premi: Maestro Pasticcere dall’Ampi, miglior pastry chef da Gambero Rosso, da Identità Golose nel 2017 e dalla Guida dell’Espresso nel 2018.

Nel 2017 fonda il marchio AT Pâtissier e, nel marzo 2020, lascia il Rosa Alpina per aprire una sua pasticceria. A Salò apre quindi il suo laboratorio, di cui i lievitati sono il punto forte. Sono inoltre disponibili diversi dolci della tradizione cremonese e altre specialità come il torrone e il mandorlato. Il dolce che, però, lo riporta all’infanzia sono i profiteroles fatti alla maniera del nonno: farcitura di nocciola e zabaione e una copertura di cioccolato.

Una particolare attenzione alla natura e un futuro rosa per la pasticceria

Nella sua proposta di cucina c’è sempre molto spazio per la natura e l’origine dei suoi ingredienti. Andrea Tortora, infatti, non ama utilizzare coloranti, le coperture di burro di cacao o le decorazioni molto “ingombranti”. Preferisce infatti rispettare gli ingredienti così come li trova in natura, senza alterare di troppo il loro aspetto originario. Alla natura inoltre cerca di rendere omaggio attraverso i suoi piatti, sia nei nomi che nell’aspetto. Basti pensare ai Ney y Suredl (neve e sole in ladino) o all’Enrosadira (fenomeno che rende rosse le Dolomiti al tramonto) che ha creato per il St. Hubertus.

andrea tortora
Andrea Tortora con il suo panettone

I prodotti lievitati sono comunque sempre il suo prodotto principe. Racconta che nel 2007 lo guardavano straniti quando lo vedevano col panettone a testa in giù. Dice inoltre che in dieci anni è passato da 1000 panettoni a 15mila, ma questi hanno solo 30 giorno di shelf life. Dal 2021, inoltre, nella sua pasticceria si uniranno 15 suite per organizzare un vero e proprio turismo gastronomico dessert oriented.

Lo staff, inoltre, è in prevalenza femminile. Andrea Tortora ha infatti lavorato sempre con un team formato all’80% da donne e ha notato che l’ambiente è sempre ricco di voglia di imparare e di nuovi stimoli. I suoi collaboratori sono infatti 5, di cui tre sono ragazze giapponesi. Insomma, sembra proprio che per Andrea Tortora, il futuro della pasticceria sarà sicuramente tinto di rosa.

I concorrenti di Masterchef conosceranno quindi il suo panettone. Chissà se i giudici li incaricheranno di replicarlo o di crearne uno di loro inventiva. Quello che è certo, è che la prova sarà particolarmente difficile per gli aspiranti chef, e per qualcuno sarà anche l’ultima.

 

Leggi anche:

Masterchef 18 febbraio: Andrea Tortora propone il panettone

Jeremy Chan, lo chef “più bello del mondo”, ospite a Masterchef

Terry Giacomello: lo chef più innovativo d’Italia a Masterchef

 

Se hai curiosità, consigli o vuoi saperne di più, contatta la nostra redazione: info@mam-e.it

Vuoi ricevere Mam-e direttamente nella tua casella di posta? Iscriviti alla Newsletter, ti manderemo un’email a settimana con il meglio del nostro Magazine.

CLICCA QUI PER SAPERNE DI PIÙ!