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Arte i 5 migliori videogiochi artistici

videogiochi artistici Alcuni ancora oggi storcerebbero il naso al solo pensiero di tale accostamento. Altri, invece, da tempo sono sul sentiero di guerra

Videogiochi artistici? Alcuni ancora oggi storcerebbero il naso al solo pensiero di tale accostamento. Altri, invece, da tempo sono sul sentiero di guerra. Serve un’elevazione artistica del prodotto videoludico. E ad onor del vero la diatriba è sempre aperta: può un videogame essere considerato un’opera d’arte?

Una domanda che, data l’eterogeneità dell’argomento, difficilmente può trovare una risposta generalmente riconosciuta. Ma è fuor di dubbio che il progresso tecnologico unito anche ad una cultura del prodotto videoludico sempre più raffinata ha permesso nel corso del tempo lo sviluppo di videogiochi sempre più attenti al fattore estetico e spesso ispirati a opere di celebri artisti.

Videogiochi artistici: i 5 migliori.

E quindi in attesa dell’E3 2018, ossia la più importante convention mondiale dedicata al gaming prevista dal 12 al 15 giugno a Los Angeles, noi di MAM-e ci portiamo avanti con il lavoro immergendovi nell’atmosfera. Infatti abbiamo selezionato per voi i 5 videogiochi più artistici di sempre. Prodotti ludici ma anche opere di grande valore estetico. Buona visione!

Ico

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La metafisica copertina di Ico.

Obbiettivo del gioco? Salvare una principessa. Un classico. Il problema subentra se per fare ciò dobbiamo avventurarci all’interno di un quadro di Giorgio de Chirico. Sviluppato nel 2002 per Playstation 2, Ico è uno dei videogiochi più apprezzati da pubblico e critica proprio per la sua ambientazione accostabile alle opere del pittore Giorgio de Chirico. Puzzle, enigmi ambientali, paesaggi: un tour all’interno delle architetture del grande pittore metafisico (e la copertina del gioco è già un bel biglietto da visita).

videogiochi artistici Dishonored

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Illustrazione di Londra di Gustave Dore.

Corvo Attano è la guardia del corpo dell’imperatrice. Il giorno in cui la regnante viene assassinata il fedelissimo body guard viene ingiustamente accusato dell’omicidio. Fuggito dalla prigionia cercherà vendetta per l’imperatrice e per il suo onore. Uscito nel 2012, Dishonored ci catapulta nella distopica cittadina di Dunwall: una rappresentazione della Londra di fine ‘800, oscura, tetra e martoriata dalla peste.

Ispirazione principale per l’architettura della fantomatica città si ritrova nelle opere del noto illustratore francese Gustave Dorè e delle sue rappresentazioni di Londra e dei suoi posti più degradati contenute nella raccolta London: a pilgrimage. Altra fonte di ispirazione, i paesaggi notturni della capitale inglese dell’artista John Atkinson Grimshaw. Dishonored è un videogioco suggestivo ed evocativo amato proprio per la ricercatezza artistica dei suoi paesaggi.

Siilent Hill 2

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Confronto tra le controverse bambole di Bellmer e una delle creature incontrabili in Silent Hill.

La serie di Silent Hill è una delle più conosciute anche a chi non mastica molto di videogiochi. Videogames creati per  far emergere le nostre paure e angosce più profonde. Soprattutto il secondo capitolo uscito sul mercato nel 2001 e sicuramente il più amato della serie. Il nostro alterego digitale è una persona comune, James Sunderland che un bel giorno riceve una lettera dalla moglie morta da anni. E durante la disperata ricerca della verità si ritrova nella nebbiosa Silent Hill in ambienti angusti e terrificanti e in compagnia di personaggi ambigui e mostri inquietanti. E soprattutto per il design di questi ultimi gli sviluppatori si sono ispirati alle controverse opere dell’artista tedesco Hans Bellmer e a quelle dell’irlandese Francis BaconUn incubo a occhi aperti!

Bioshock

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Facciata di uno degli edifici di Rapture in puro stile Art Déco.

Una città sommersa nelle profondità marine, jazz anni ’40, pazzi scatenati e giganteschi palombari che vogliono la nostra pelle. Detta così sembra un’accozzaglia di cose senza senso, ma fidatevi. Bioshock è uno dei giochi più amati da critica e pubblico di tutti i tempi. Infatti è un gioco amato sia per la sua trama complessa, originale e distopica, sia per l’affascinante ambientazione.

Una città sottomarina dal nome Rapture che risuona alle note di Django Reinhardt immersa in un’ambiente che sembra allestito da Jean Carlu e altri esponenti dell’Art Déco. Da rimanere a bocca aperta.

Back to bed

In questo simpatico rompicapo del 2014, disponibile anche per dispositivi mobile, siamo chiamati ad accompagnare un sonnambulo e portarlo sano e salvo fino al suo letto. Niente di strano se solo non dovessimo districarci in ambienti onirici scaturiti direttamente dal subconscio del nostro “amico dormiente” che si ispirano direttamente alle opere di Maurits C. Escher, Salvador DalìRené Magritte. Quindi, Buona fortuna.

Conclusioni Alcuni ancora oggi storcerebbero il naso al solo pensiero di tale accostamento. Altri, invece, da tempo sono sul sentiero di guerra

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