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Barcellona: l’eliminazione che sancisce la caduta degli dei del pallone

C’era una volta il Barcellona: come i blaugrana sono caduti dall’Olimpo del calcio

Il Barcellona sta attraversando uno dei periodi più bui della sua storia.

La sconfitta di ieri sera in casa del Bayern monaco in Champions League ha condannato i blaugrana alla retrocessione in Europa League. Non accadeva da oltre 20 anni. Il club raccoglie l’eredità pesante di una gestione finanziaria ai limiti del normale, schiacciato da debiti monstre per i quali è finito agli arresti l’ex presidente Bartomeu. Il ritorno di Laporta sullo scranno più alto del cda e la recente chiamata di Xavi sono la prima pietra di una ricostruzione che si preannuncia molto lunga.

Il vuoto incolmabile lasciato da Messi e dalla vecchia guardia

Che il Barcellona non fosse più quello di Guardiola lo si era capito da qualche anno. Uno ad uno, hanno lasciato il campo per dare spazio a giocatori forse non all’altezza ma pagati tanto (forse troppo) per quello che poi effettivamente hanno raccolto sul campo. Iniesta, Xavi, Fabregas, Puyol, Abidal, Villa, in gran parte prodotti della blasonata cantera blaugrana, erano più unici che rari. Ancora di più lo era Leo Messi, trasferitosi al PSG quest’estate. Malgrado l’età, la Pulce in mezzo al campo aveva ancora la forza e il talento di risolvere partite che sembravano in stallo. Il suo addio ha rappresentato il colpo di grazia a un club che viveva ormai di ricordi.

L’inizio difficile: Koeman ed ora Xavi

La stagione di quest’anno dei blaugrana, sia in Liga che in Champions, si prefigurava molto difficile ma non così tanto. Le sconfitte contro squadre come Rayo Vallecano e Betis, assieme alla collana di pareggi con altri club nettamente inferiori sono stati il segnale che i fasti del tiki taka non ci sono più. Una realtà dura da digerire per una tifoseria abituata a vedere la propria squadra piazzarsi terza o seconda in campionato alla peggio e che ora li vede settimi in classifica. In tutto questo il prezzo l’ha pagato Koeman, “reo” di raccontare la cose come stanno. Realismo confermato comunque ieri sera anche dal nuovo tecnico Xavi, richiamato da Laporta per il difficile compito di ricostruire:

Abbiamo toccato il fondo, ma ora inizia una nuova era. Ricominceremo da zero. Farò di tutto per recuperare la squadra e, così, ribellarci di fronte a una situazione che il Barça non merita e dalla quale usciremo soltanto se lo faremo con voglia di competere e amor proprio“.

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Xavi durante la partita di ieri sera

Quale futuro per il Barça? Gavi, ma non solo

E adesso? Si chiedono tutti i tifosi catalani. Xavi, allenatore da qualche anno, non ha la bacchetta magica ma nelle dichiarazioni di ier sera ha detto precisamente che ci vorrà tanta pazienza. In queste prime settimane, ha portato diversi volti nuovi dalle giovanili. Alcuni hanno già fatto vedere di che pasta sono fatti come il giovanissimo Gavi. Il mediano classe 2003, infatti, ha meritato anche il posto in Nazionale maggiore. Non solo: Puig, Araujo, Demir, Mingueza sono alcuni della potenziale squadra del domani. Del resto, il Barcellona che ha trionfato negli anni passati in Spagna ed Europa aveva come zoccolo duro giocatori cresciuti in casa. Sta a Xavi decidere cosa fare di loro.

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Gavi durante la partita di ieri sera. Il giovane mediano può essere uno dei solchi della rinascita

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