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Bella Ciao Festival 06

Presentata a Roma la seconda edizione, che coinvolge il Municipio X della Capitale, fino a Frascati e Ciampino. «La memoria è anche conflitto. Culturale, ma conflitto», dice l’ideatore Ascanio Celestini. Evento speciale in occasione della Notte bianca Bella Ciao anno secondo: c’era un clima di festa alla presentazione dell’edizione 2006 del coraggioso festival diretto da Ascanio Celestini. Un festival che ha – orgogliosamente vuole avere – un senso profondo, tanto da scegliersi come sottotitolo esplicativo una eloquente espressione come «Il balsamo della memoria».
Una scelta radicale, dunque, di impegno e militanza, che vira il teatro geograficamente e testualmente verso territori di marginalità da non dimenticare: Bella Ciao dunque, come momento voluto nella periferia di Roma, ma capace di abbracciare anche i piccoli centri dei Castelli e della costa, e pensato proprio per quei luoghi perché – afferma il direttore artistico – in quei luoghi manca qualcosa.
Epicentro sarà il Municipio X, come lo scorso anno, anche grazie all’appassionata adesione del sindaco della municipalità, Sandro Medici, il quale ha sposato senza reticenze la proposta di Celestini. Attorno a Cinecittà, al Quadraro, a Morena, dunque, ma anche a Frascati e Ciampino si articoleranno le nove giornate di Festival.
Apertura significativa proprio l’8 settembre, giorno dell’armistizio, che fu anche il giorno di bombardamento di Frascati: nel piccolo centro dei Castelli, allora, Celestini e Moni Ovadia porteranno i loro racconti, sul filo di memorie che incrociano resistenza, lotta partigiana, storie del ghetto di Varsavia, ma anche sguardi sul contemporaneo.
Ed è infatti questa la novità significativa di Bella Ciao : l’apertura verso un’analisi dell’oggi, del presente. La ricerca di Ascanio Celestini si sta spostando sempre più verso le contraddizioni della realtà italiana, di cui l’attore e autore si fa testimone, investigatore, memoria vivente. «Parlare della seconda guerra mondiale – ha affermato Celestini – come pure io ho fatto, rischia di far sì che non si parli del presente. E allora dobbiamo tornare a raccontare il presente, il lavoro, il precariato. Come testimoniare quanto avviene all’Atesia, il grande call center di 4000 precari che è proprio nella zona dove facciamo il Festival: la memoria non è nostalgia né consolazione, ma è anche conflitto, e noi cerchiamo di portare il conflitto su un piano culturale, non certo fisico. Per questo oggi l’impegno è inderogabile…»
Con questo impeto, il piccolo-grande uomo Celestini ha presentato il cartellone di Bella Ciao proprio in una sede particolare come la Casa della Memoria, struttura voluta dal Comune di Roma per ospitare non solo il prestigioso Circolo «Gianni Bosio», ma tutte quelle associazioni che lavorano alla ricerca e alla testimonianza della storia di Roma. Nel programma della manifestazione si trovano prime nazionali ed eventi particolari, incursioni e concerti, ma anche vecchi spettacoli ripresi perché hanno mantenuto intatto il loro valore artistico e politico. Nel cartellone, così, si scorgono i nomi di Marco Paolini, Giovanna Marini, Leo Bassi, Têtes de Bois, Teatro delle Ariette, Scena Verticale, Natalino Balasso, Manuela Mandracchia, Alvia Reale, Sandra Toffolatti, Mariangeles Torres, Tony Clifton Circus, Veronica Cruciani, Sabina Guzzanti, Marcella Tersigni e molti altri.
Alla presenza delle autorità politiche territoriali, che hanno finalmente scelto di sostenere il Festival – Comune di Roma, Provincia di Roma e Regione Lazio – ha voluto dare un contributo alla presentazione anche Sergio Valzania, direttore di Radio3: la rete culturale della Rai, infatti, seguirà con Gianfranco Capitta e Michele Dall’Ongaro lo speciale evento della Notte Bianca romana del 9 settembre proprio dal festival Bella Ciao. Notte speciale, «notte di lotte» per Celestini, che ha chiamato a raccolta amici, attori, musicisti, scrittori, per fare un «atto politico, attraverso lo spettacolo». La cornice della lunga «notte di lotte», dalle 21 alle 3 del giorno successivo, è quella dell’affascinante progetto Avanti Pop e altre contestazioni creato da Andrea Satta e dai Têtes de Bois, ed avrà come filo conduttore il racconto del mondo del lavoro, nei modi diversi della musica e del teatro.
Nell’asfittico panorama teatrale romano, il festival Bella Ciao è un cuore pulsante, un evento che non ha l’ansia della novità, della vetrina, della ricerca esasperata e patinata, ma ha scelto la strada della coerenza, dei contenuti, della dignità…
Per ulteriori informazioni bella-ciao.it – ascaniocelestini.it
(31 agosto 2006)
Nella foto, Ascanio Celestini

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