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BRASSAÏ, L’AMORE PER PARIGI

Fu Henri Miller, suo grande amico a soprannominare Brassaï “L’occhio di Parigi”. Nessun appellativo poteva essere più adeguato per lo scrittore, cineasta e fotografo che dal 1924, da quando si trasferì nella Ville Lumière, non si stancò mai di immortalare ogni angolo della capitale francese. Per cinquant’anni, incessantemente, percorse ogni quartiere. Spinto dalla curiosità, amava vagare nella notte «alla ricerca della poesia della nebbia che trasforma le cose, della poesia della notte che trasforma la città, della poesia del tempo che trasforma gli esseri».

Le sue fotografie oggi sono considerati importanti documenti dell’epoca, oltre che opere d’arte, sono testimonianza dei quartieri malfamati vissuti da umili prostitute e dei lavoratori notturni al mercato parigino de Les Halles. Sono ritratti di innamorati, di artigiani, di pescatori, di cani randagi e di senza tetto.

Ma sono anche immagini di architetture, di natura e di oggetti visti con una prospettiva differente. Perché a Brassaï non sfuggì mai nulla, non gli sfuggirono neanche il popolo dell’alta società e gli intellettuali, con Pablo Picasso instaurò una forte intesa, tanto che l’artista gli fece fotografare le sua opera scultorea finora sconosciuta. Spinto dalla curiosità non si fermò un istante, neanche di giorno, benché l’opera che lo fece affermare fu il libro Paris de nuit del 1933. Con fotografie, 250 scatti oggi esposti a Genova a Palazzo Ducale.

 

Brassaï, pour l’amour de Paris

dal 3 ottobre 2015 – 24 gennaio 2016

Palazzo Ducale, Genova

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