Dizionario Arte

Brauner, Victor

Pittore e scultore romeno. Iniziò a dipingere giovanissimo e frequentò per un breve periodo la Scuola di Belle Arti di Bucarest. Dopo un soggiorno a Parigi negli anni 1925-1927, iniziò a collaborare con la rivista d’impronta dadaista e surrealista Unu, vetrina per molti suoi dipinti e disegni che già dimostravano una propensione per l’immaginario onirico. Dal 1930 si stabilì a Parigi, dove conobbe Brancusi e Tanguy, che lo introdusse presso i surrealisti. Nel 1934 si aprì la sua prima personale parigina presso la Galleria Pierre Loeb, con una presentazione di André Breton, che aveva conosciuto nel 1932. Alla fine degli anni Trenta risale la serie intitolata Lycantropes o Chimères, popolata da figure spettrali e metamorfiche connesse agli interessi dell’artista per la magia nera e per gli oggetti totemici a carattere arcaico. Nel decennio successivo si dedicò alla scultura (Loup-table, 1939-1947, Centre Georges Pompidou) e sperimentò l’utilizzo della cera stesa su tela o su legno e spesso incisa con una punta (Eruption palladique, 1943, Centre Georges Pompidou, Parigi). Nel suo ultimo periodo di attività si ampliò il ventaglio di simbologie utilizzate, con riferimenti ai geroglifici egizi e a rappresentazioni degli antichi atzechi (Femme se dépliant, 1954, Fondation des Treilles). Nascita: Piatra Neamtz 1903; Morte: Parigi 1966

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