Brian Eno: la nave dei folli 16
Ex membro del gruppo glam Roxy Music, pioniere dellla musica ambient, ispiratore e collaboratore di David Bowie e David Byrne:
Brian Eno è uno dei più grandi sperimentatori nella storia del rock.
Il nuovo album The Ship, uscito il 29 aprile, nasce da profonde suggestioni musicali e speculazioni filosofiche dedicate ad eventi storici. La nave che dà il titolo all’album è il Titanic, considerato dall’autore come trionfo e culmine della civiltà meccanica del Novecento e, in quanto tale, presagio della “caduta” dell’uomo: una sorte di torre di Babele della modernità tecnologica che non mira al cielo, come l’ambiziosa costruzione biblica, bensì percorre ineguagliate distanze oceaniche.
The Ship è composto unicamente da due tracce. La prima, la title track, un lungo movimento elettronico dedicato ai canti del mare, è stato concepito inizialmente dal musicista britannico per un’installazione a Stoccolma. Affascinato dal potenziale del pezzo,
Eno lo arricchisce con degli interventi vocali e decide in seguito di comporre un album intero. La seconda traccia è divisa in tre movimenti, il terzo dei quali è una cover di uno dei brani meno noti dei Velvet Underground: I’m set free. Il pezzo rock n’roll, reinterpretato e rivisto, diventa una lungo e celestiale viaggio onirico che ricorda le melodie del George Harrison solista, andando però oltre: la cover di Eno valorizza gli snodi melodici dell’originale cantato da Lou Reed, aprendo il brano come si apre un fiore e trasformandolo in una ballata sapienziale: “I’m set free, to find a new illusion”.
Questa la tracklist completa del disco:
01. The Ship
02. Fickle Sun
(i) Fickle Sun
(ii) The Hour Is Thin
(iii) I’m Set Free
Per avvicinarsi maggiormente al pensiero e alla creatività di Brian Eno, suggeriamo di visionare la lista dei libri considerati da lui essenziali per la civilizzazione umana e per la personale crescita intellettuale.
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