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Fotografia

Cartier – Bresson: l’occhio del secolo

Henri Cartier – Bresson fotografo francese pioniere del foto-giornalismo.

Cartier – Bresson è stato un fotografo francese così determinante per la storia del XX secolo tanto da meritare l’appellativo di “occhio del secolo“.

Come si diventa occhio del secolo

Il merito va tutto a Leica 1, la prima macchina fotografica di Cartier – Bresson. Ma procediamo per gradi.

Dopo gli studi fu attratto dalla pittura e comincerà i suoi studi con Jaques-Emile Blanche e André Lhote, che lo inizieranno all’ambiente dei surrealisti francesi.

Durante il suo primo viaggio in Costa d’Avorio nel 1930 non è ancora interessato alla fotografia, anche se la strada che lo conduce a diventare un maestro nell’arte della fotografia non è lontana. Infatti si è già munito di una macchina fotografica.

Solamente al ritorno da quel viaggio, scatta in lui l’interesse alla continua ricerca di immortalare la realtà. E fu così che nel 1932 comprò la sua prima macchina fotografica, una Leica 35 mm con lente 50 mm.

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Unione Sovietica. Armenia. Visitatori al villaggio sul lago Sevan. 1972. Henri Cartier – Bresson

Arrivano gli anni della Seconda guerra mondiale e Cartier – Bresson entra nella resistenza francese. Durante questi anni difficili continuerà a svolgere costantemente la sua attività fotografica. Fu catturato dalle truppe naziste nel 1940, ma riuscirà a fuggire dal carcere. Nel 1944 fotograferà la liberazione di Parigi.

Nel 1946 viene a sapere che il MOMA di New York intende dedicargli una mostra “postuma”, poiché lo credono morto in guerra. Appena viene a sapere dell’equivoco si mette subito in contatto con il museo e dedica oltre un anno alla preparazione dell’esposizione, inaugurata il 1947.

Negli anni successivi è negli Stati Uniti, dove continua a scattare fotografie per Harper’s Bazaar.

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Cartier – Bresson ”Boys playing in Sevilla, 1933”

Nel 1947 fonda, insieme a Robert Capa, George Rodger, David Seymour, e William Vandivert la famosa Agenzia Magnum. Inizierà innumerevoli viaggi in cui farà molteplici reportage che gli daranno fama mondiale.

Cartier – Bresson divenne il primo fotografo occidentale che fotografava liberamente nell’Unione Sovietica del dopo-guerra.

Dopo l’Agenzia Magnum

Nel 1968 Cartier – Bresson inizia gradualmente a ridurre la sua attività fotografica. Infatti comincerà a dedicarsi nuovamente per dedicarsi al suo primo amore artistico: la pittura.

Viene creata la Fondazione Henri Cartier – Bresson nel 2000. In quanto fondazione ha come scopo principale la raccolta delle sue opere e la creazione di uno spazio espositivo aperto ad altri artisti. Successivamente nel 2002 la Fondazione viene riconosciuta dallo stato francese come ente di pubblica utilità.

Muore a Céreste il 3 agosto 2004, all’età di 95 anni.

Dopo la morte

Nella sua carriera ha ritratto personalità importanti in tutti i campi. Si possono ricordare le sue fotografie a Truman Capote, Coco Chanel, Marcel Duchamp e William Faulkner, ma anche Mahatma Gandhi, Martin Luther King, e Henri Matisse, non dimenticando Marilyn Monroe, Richard Nixon, Ezra Pound, Jean-Paul Sartre e Igor Stravinsky.

Per evitare sfruttamenti commerciali slegati dal valore artistico delle opere, la Fondazione non autorizza più alcuna stampa di fotografie del maestro. Però offrendo un servizio di autenticazione di eventuali stampe in circolazione in gallerie o antiquari.

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