Colosso di Rodi
Enorme statua bronzea raffigurante Elio, dio del sole, reputata una delle sette meraviglie del mondo. Si trovava da un lato (non a cavallo come si vede in alcune ricostruzioni) dell’entrata nel porto di Rodi e commemorava il successo difensivo della città durante un attacco nel 303-304 a.C.; fu finanziata grazie alla vendita di equipaggiamenti e provviste che gli assedianti avevano abbandonato, tra questi un enorme arsenale che può aver ispirato il colosso e forse è servito per la costruzione. Lo scultore fu Chares di Lindo, allievo di Lisippo, e la statua fu terminata intorno al 280 a.C. dopo dodici anni di lavoro. Intorno al 225 a.C. crollò durante un terremoto, ma la figura rimase al suolo fino al 653 d.C., quando fu distrutta dagli arabi e le macerie vendute come materiale di scarto. Secondo Plinio era alta almeno trentadue metri, e perfino sdraiata a terra risultava meravigliosa. Esistono numerose testimonianze sul Colosso nelle fonti antiche, ma nessuna di queste riporta una descrizione attendibile.
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