Concerto di Capodanno Venezia 2022, in onda il 1° gennaio su Rai 1: parla Roberto Baraldi, il primo violino de La Fenice
Torna l’appuntamento con il Coro e l’Orchestra del Gran Teatro La Fenice di Venezia, in diretta su Rai1 per il tradizionale Concerto di Capodanno: ecco quello che c’è da sapere
Che siate appassionati d’opera, cultori della musica classica o semplicemente desiderosi di iniziare l’anno nel segno della tradizione italiana, il Concerto di Capodanno del Gran Teatro La Fenice di Venezia è un appuntamento imperdibile.
Giunto alla sua 19ª edizione, infatti, il Concerto veneziano del 1° gennaio si è guadagnato un posto nel calendario degli eventi più attesi in tutto il mondo, seguendo a ruota il più antico Concerto di Capodanno di Vienna.
Sullo sfondo delle splendide volte del Gran Teatro, La Fenice ospita anche quest’anno il Concerto d’inaugurazione del nuovo anno. Dopo il grande successo del 2021 – che raggiunse il record di share, col 24.1% e 4.353.000 spettatori sintonizzati –, infatti, anche quest’anno il Gran Teatro La Fenice è pronto ad accogliere Coro e Orchestra sotto le sue splendide volte, sotto la direzione del Maestro Fabio Luisi.
Il Concerto di Capodanno del Teatro La Fenice di Venezia andrà in onda sabato 1 gennaio 2022, in diretta su Rai1 a partire dalle 12.20. Nel frattempo, però, a svelarci in anteprima i retroscena inediti dell’evento, c’è il primo violino dell’Orchestra de La Fenice di Venezia, Roberto Baraldi.
Il Concerto di Capodanno di Venezia 2022: il primo violino de La Fenice, Roberto Baraldi, si racconta a MAM-e
Il Concerto di Capodanno è ormai da anni un caposaldo nelle tradizioni natalizie italiane: le feste non sono ufficialmente finite se non dopo essere stati trasportati dalla diretta di Rai1 direttamente ne La Fenice di Venezia.
I miracoli dello streaming, tuttavia, non sono ancora in grado di sostituire la magia del teatro dal vivo: ciò che succede dietro il sipario di un palcoscenico – anche se prestigioso come quello de La Fenice – resta tuttora un mistero. Ecco perché abbiamo chiesto a Roberto Baraldi, primo violino del Gran Teatro La Fenice di Venezia, di svelare alcuni dei retroscena inediti che contribuiscono a rendere il Concerto di Capodanno di Venezia lo spettacolo di musica sinfonica più seguito della televisione italiana.
Anche quest’anno il Concerto di Capodanno di Venezia si riconferma un appuntamento obbligato nel palinsesto televisivo delle Feste. Dopo 19 edizioni, è ormai una vera e propria tradizione: oltre che per il pubblico, anche per i musicisti.
Certamente, è una tradizione che continua a dare i suoi frutti dal 2004, quando andò in onda per la prima volta sulla Rai. La prima edizione, infatti, è stata allestita quando hanno riaperto il teatro, dopo la ricostruzione che si rese necessaria dopo l’incendio del 1996. La tradizione è nata proprio da quell’occasione, sfruttando anche tutta l’attenzione internazionale che la riapertura de La Fenice aveva attirato.
All’epoca avevamo fatto la riapertura verso dicembre, ma – visto che il mese successivo ci sarebbe stato, appunto, Capodanno – la Rai aveva deciso di sfruttare il momento per provare a fare qualcosa di simile al Concerto di Capodanno di Vienna, che è sempre stato un punto di riferimento. Poi però, visto che gli ascolti erano andati molto bene, si è deciso di riproporre l’evento di anno in anno e di rendere il Concerto un appuntamento fisso per il 1° gennaio. Vediamo se riusciamo a farlo anche quest’anno con il Covid, evitando gli imprevisti dell’ultimo secondo…
A quante edizioni del Concerto di Capodanno di Venezia ha partecipato?
Io ho partecipato a tutte le edizioni, tranne una volta in cui avevo chiesto un’aspettativa e un’altra in cui avevo l’influenza. Ma a parte questo ho sempre suonato a Capodanno.
So che, da tradizione, l’evento prevede una prima parte esclusivamente orchestrale e seconda dedicata al melodramma. Questa storica divisione verrà rispettata anche nel Concerto 2022?
Esattamente. In realtà quello che finisce in diretta è la seconda parte del concerto, quella orchestrale. La prima parte viene eseguita per il pubblico in sala. Di solito è un concerto sinfonico, quindi consiste in una sinfonia. Quest’anno, per esempio, portiamo in scena la Sinfonia n. 9 in Mi minore Dal Nuovo Mondo, di Antonin Dvořák. Altre volte, invece, si fanno spesso la settima di Beethoven, o comunque un testo sinfonico.
Cosa prevede, invece, la seconda parte del Concerto di Capodanno 2022?
Nella seconda parte, che poi è l’unica che si vede in TV, di solito si eseguono brani tratti dal repertorio che in gergo si chiama “lirico-sinfonico”, quello che appartiene alla nostra tradizione operistica. Si tratta quindi di arie d’opera, cori e qualche ouverture. Oppure, a volte capita che la scelta venga orientata da qualche ricorrenza specifica e che si scelga di fare dei piccoli omaggi. Quest’anno, per esempio, faremo il preludio all’atto III da Lohengrin di Wagner, visto che Wagner è morto a Venezia. Un anno, invece, abbiamo fatto qualcosa di Rota, oppure è capitato di eseguire Offenbach.
In base a cosa vengono scelti i brani da inserire nel Concerto?
Sono tutti testi tendenzialmente leggeri, da proporre al pubblico senza appesantire la diretta. Uno dei problemi che si riscontrano da sempre rispetto al Concerto di Vienna, infatti, è che quest’ultimo propone sempre i soliti walzer, che però sono sempre allegri e perciò adatti a una giornata di festa come Capodanno.
Invece nel repertorio delle arie dell’opera italiana, lasciando perdere l’opera buffa, ci sono soprattutto tragedie. In un’aria, dunque, cercando nel testo si trova sempre qualche riferimento non proprio festoso, ecco. Perciò si tratta di mediare tra questi fattori, cercando di proporre dei brani più leggeri e magari qualcuno tra i più famosi, ma che ha un testo non proprio festaiolo.
Diciamo, però, che i due capisaldi sono sempre alla fine: viene eseguito il Va pensiero e il Brindisi de La traviata.
Capisaldi che, a quanto mi risulta, vengono eseguiti ogni anno alla fine del Concerto di Capodanno.
Sì, questi due sono fissi, vengono eseguiti ogni anno. Questo semplicemente perché sono i più noti tra quelli dell’intero repertorio lirico-sinfonico italiano. Sono in assoluto i due brani più conosciuti, anche all’estero.
Come dicevo, in un’occasione come quella del Concerto di Capodanno si fanno i brani del repertorio lirico-sinfonico che più possono catturare l’attenzione del pubblico. E questi due sono conosciuti in tutto il mondo. Diciamo che il Va Pensiero del Nabucco è considerato un specie di inno nazionale non ufficiale, ecco. E il Libiam ne’ lieti calici da La Traviata, invece, è il brano che – in quanto a riferimenti al Capodanno – è quello che si presta di più. Tra l’altro La Traviata è un’opera scritta per Venezia: è un po’ il patrimonio del Teatro La Fenice.
In termini di preparazione, quanti giorni di prove richiede il Concerto di Capodanno?
Oggi, 28 dicembre 2021, iniziamo le prove. In realtà, però, il Concerto di Capodanno che vedrete su Rai1 sarà la terza replica. Noi questo concerto lo iniziamo a portare in scena già dagli ultimi giorni di dicembre. Quest’anno andiamo in scena il 30 e 31 dicembre e il 1° gennaio: quella che andrà in onda su Rai 1 sarà la terza e ultima replica. Gli anni scorsi ce ne erano addirittura quattro, mentre nel 2021 ne facciamo una in meno per i tempi un po’ incerti che stiamo vivendo.
L’aumento dei casi di Covid-19 registrato nelle ultime settimane ha in qualche modo rallentato i preparativi? Quali misure anticontagio avete adottato all’interno dell’Orchestra?
Ci sono dei protocolli molto severi all’interno del teatro La Fenice, anche se devo dire che sono stati allentati verso fine ottobre. Innanzitutto, entrando in teatro ci viene consegnata la mascherina, che dobbiamo indossare prima, durante e dopo le esecuzioni, senza mai toglierla.
Fino a poco tempo fa, poi, eravamo tutti distanziati: ognuno suonava sul proprio leggio, contrariamente a quanto accade di solito, quando si suona in due per leggio. Gli strumenti a fiato avevano un plexiglass che li separava l’uno dell’altro… però, come ti dicevo, questo protocollo più stringente è stato allentato a ottobre. Perciò anche per il Concerto di Capodanno manterremo le stesse misure che stiamo usando da ottobre ad oggi. Anche il coro probabilmente canterà con la mascherina, come l’anno scorso. Gli unici esentati sono il direttore d’orchestra Fabio Luisi, e i due solisti, Pretty Yende e Brian Jagde.
Il problema, comunque, non è tanto la mascherina, il plexiglass o altro. Il problema nasce quando salta fuori qualche positivo. Magari si fanno le prove o anche la prima replica e poi si scopre che un parente o qualche familiare è positivo e anche il musicista deve iniziare la quarantena. Si rischia che qualche componente fondamentale dell’orchestra o del coro sparisca all’ultimo minuto e debba essere sostituito. Perciò non so come andrà a finire quest’anno, in realtà: è una situazione totalmente imprevedibile, talmente precaria che dovremo vedere di giorno in giorno.
Alla replica del 1° gennaio 2022 del Concerto di Capodanno sarà presente il pubblico in sala?
Sì, ci sarà il pubblico. Attualmente la capienza de La Fenice è stata portata al 100% e questo, per il teatro, è una vera e propria boccata d’aria. Il prezzo dei biglietti è salito molto, proprio per dare ossigeno al teatro dopo il terribile periodo che ha vissuto con il Covid. Per cui tutti i turisti, anche stranieri, che vengono a trascorrere il Capodanno a Venezia possono andare a teatro il primo dell’anno. Un po’ come a Vienna, insomma: questi eventi un po’ mondani portano un po’ di liquidità nei teatri che ne hanno più bisogno.
Immagino che sia un sollievo, per un musicista, tornare a suonare di fronte a una vera platea di spettatori. Specie dopo l’esibizione senza pubblico dell’anno scorso.
Assolutamente. L’anno scorso, visto che abbiamo suonato senza pubblico, ci hanno sistemati tutti in platea: avevano tolto tutti i posti a sedere e avevano posizionato l’orchestra al centro del teatro, non sul palcoscenico. Ovviamente eravamo tutti molto distanziati. È stata una sensazione particolare. Perché non c’era pubblico in sala, ma c’era comunque il pubblico da casa, collegato in diretta streaming. Quindi sotto certi aspetti è stato anche più stressante, perché era un pubblico invisibile: non si vedeva, ma si sapeva essere presente. Sì, è stata una sensazione strana: speriamo di rifarci quest’anno.
Il programma completo e dove vedere il Concerto di Capodanno de La Fenice di Venezia su Rai1: repliche, biglietti e orari
Di seguito riportiamo il programma completo del Concerto di Capodanno de La Fenice di Venezia.
Antonin Dvořák – Sinfonia n. 9 in Mi minore Dal Nuovo Mondo op.95 (parte solamente orchestrale: non verrà trasmessa in TV)
- Amilcare Ponchielli
La Gioconda “Feste! Pane! Feste!”
Barnaba Emanuele Pedrini - Jacques Offenbach
Les contes d’Hoffmann Barcarolle - Charles Gounod
Romeo et Juliette “Je veux vivre dans le rêve” - Ruggero Leoncavallo
Pagliacci “Vesti la giubba” - Giuseppe Verdi
Il trovatore “Chi del gitano i giorni abbella?”
La traviata preludio atto I
La traviata “Di Madride noi siamo mattadori” - Giacomo Puccini
Turandot “Nessun dorma” - Gioachino Rossini
Il barbiere di Siviglia “Una voce poco fa” - Richard Wagner
Lohengrin preludio atto III - Giuseppe Verdi
Nabucco “Va pensiero” - Giacomo Puccini
Turandot “Padre augusto” - Giuseppe Verdi
La traviata “Libiam ne’ lieti calici”
Il Concerto di Capodanno 2022 vedrà sul podio il Maestro Fabio Luisi, direttore musicale della Dallas Symphony Orchestra, della Danish Radio National Symphony e dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai. I cantanti solisti, invece, saranno il soprano di organi sudafricane Pretty Yende e il tenore americano Brian Jagde.
Il Concerto di Capodanno 2022 andrà in onda in diretta su Rai1, a partire dalle 12.20 (con repliche in differita, alle 18.15 su Rai5 e alle 20.00 su Rai Radio3). L’intero evento, infine, sarà disponibile anche su RaiPlay.
Per informazioni sui biglietti, clicca qui.
Leggi anche:
Editor: Valentina Baraldi
NEWSLETTER
Vuoi ricevere Mam-e direttamente nella tua casella di posta? Iscriviti alla Newsletter, ti manderemo un’email a settimana con il meglio del nostro Magazine.