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CONTE, CORONAVIRUS: NUOVE MISURE CONTRO COVID-19

L’annuncio del Premier Conte, Coronavirus: “chiudiamo bar, ristoranti, negozi, parrucchieri, centri estetici, servizi di mensa. Restano consentite le consegne a domicilio e le fabbriche rimarranno aperte, ma solo con le giuste misure di sicurezza. Aperti anche tabacchi, servizi postali, lavanderie, servizi bancari, benzinai e edicole. Gli effetti di questi sforzi si vedranno tra 15 giorni”.

L’Italia verso lo stop

Conte, Coronavirus: Il Governo annuncia una nuova stretta per evitare il diffondersi di questo virus. Giuseppe Conte ha parlato ieri sera alle ore 21.45 in diretta televisiva e sui social.

Durante il suo discorso ha ringraziato tutti gli italiani per i sacrifici che stanno compiendo e che stanno dando prova della grande Nazione quale siamo (#iorestoacasa); in seguito ha elencato le nuove misure di sicurezza, spiegando “ho fatto un patto con la mia coscienza, al primo posto c’è la salute degli italiani”.

Chi chiude e chi rimane aperto

Il discorso di Conte, sul coronavirus, è chiaro. Vengono sospese (per tutto il giorno e non più solo dopo le 18.00) le attività dei pub, bar e ristoranti, garantendo però le consegne a domicilio; Chiudono anche parrucchieri, servizi di mensa, centri estetici e mercati di ogni tipo.

Tengono aperto invece tabacchi, lavanderie, edicole, servizi bancari, postali, assicurativi e i trasporti (con possibili riduzioni per quanto riguarda quelli locali; le regioni decideranno caso per caso per taxi, treni, aerei e trasporti marittimi).

Inoltre potranno lavorare anche idraulici, meccanici, benzinai e pompe funebri.

Lasciare aperte le industrie?

Dopo che la regione ha invocato maggiori restrizioni, tra cui la chiusura delle attività aziendali “non indispensabili” per la produzione ad eccezione, ovviamente, di esercizi alimentari e farmacie; il presidente Marco Bonometti di Confindustria Lombardia dice:“è indispensabile la necessità di tenere aperte le aziende; le imprese lombarde si impegnano a rafforzare le proprie misure di prevenzione e contenimento della diffusione del virus in linea con le indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità”.

Allo stesso tempo però le imprese lombarde sono pronte a fare un passo indietro qualora le condizioni sanitarie non consentissero di andare avanti.

Tuttavia i sindacati della Lombardia ( Cgil, Cisl e Uil) sono consapevoli che ci sono alcune produzioni e servizi indispensabili, impianti che vanno mantenuti e messi in sicurezza con personale dedicato, ma definiscono “non accettabile” la volontà del presidente di Confindustria Lombardia di “autodeterminazione delle scelte relative a chi può e chi non può chiudere e lavorare”.

Le aziende, aggiunge Conte, sono invitate a incentivare ferie, congedi retribuiti e smart working.

Come tutelare il lavoratore/cittadino

Il ministro Gualtieri: “l’obiettivo è che nessuno perda il proprio posto di lavoro a causa del Coronavirus, che nessuno venga licenziato; per questo, potenzieremo la cassa integrazione in deroga e il fondo di integrazione salariale per l’intero territorio nazionale e per tutti i settori produttivi, incluse le attività con meno di 5 dipendenti”

Gualtieri ha confermato che arriveranno anche sostegni alle famiglie: “Aiuteremo i genitori che lavorano e che si trovano in difficoltà a causa della necessaria chiusura delle scuole rafforzando il congedo parentale e contribuendo alle spese per la baby sitter”

Avranno diritto ai sostegni economici i lavoratori costretti a rimanere a casa per mancanza di lavoro e per il tempo necessario al superamento della crisi.

Affitti e mutui

Si stanno valutando, dice Gualtieri, delle misure che prendano in considerazione le possibili difficoltà nel pagare il canone mensile nei tempi previsti dal contratto.

Inoltre, si interverrà per assicurare un sostegno al reddito per i lavoratori non coperti dalla cassa integrazione in deroga; come gli stagionali, inclusi quelli del settore del turismo, gli autonomi, tra cui i lavoratori del settore dello spettacolo, i lavoratori a tempo determinato.

Gualtieri ha anche precisato che la moratoria sulle rate del mutuo non sarà limitata a determinati tetti di Isee, ma anche qui si fisseranno precisi requisiti per evitare abusi:“Faccio un esempio banale, un dipendente pubblico che può pagare benissimo una rata di mutuo è in una situazione diversa da chi non dispone di fonti di reddito e non ha la possibilità di pagare la rata”.

 

 

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