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CORONAVIRUS: L’ITALIA SI FERMA

Nuovo decreto di Conte

Coronavirus – l’Italia si ferma. Da oggi, giovedì 12 marzo 2020, a mercoledì 25 marzo, sarà in vigore il nuovo decreto firmato dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.

Cosa chiude – decreto 11 marzo 2020

L’italia si ferma per l’emergenza coronavirus. Dopo la richiesta arrivata dalla Lombardia, il governo ha deciso di inasprire le disposizioni. Questo decreto prevede la chiusura di attività e servizi non considerati essenziali. Se prima bar, ristoranti e pub potevano restare aperti fino alle 18, da oggi rimarranno chiusi anche se sarà consentita la consegna a domicilio. Chiudono inoltre i servizi di mensa che non garantiscono la distanza di un metro di sicurezza, mercati su strada, centri commerciali, centri estetici, barbieri e parrucchieri. Il governo ha incentivato per tutte le attività e gli uffici lo smart working (il lavoro da casa), i congedi e le ferie. Come da precedente decreto, rimarranno chiusi fino al 3 aprile musei, cinema, teatri, scuole e università.

Le fabbriche e le aziende agroalimentari e sanitarie potranno invece continuare in base a degli accordi delle Regioni con i sindacati.

Cosa rimane aperto

Rimarranno invece aperti i servizi essenziali:

  • supermercati – esercizi commerciali di vicinato (panettieri, latteria, macellaio) e nell’ambito della media e grande distribuzione (ipermercati, supermercati, discount di alimentari – anche nei centri commerciali)
  • farmacie e parafarmacie
  • edicole
  • tabaccai
  • garantiti i servizi finanziari
  • garantiti i servizi bancari
  • idraulici
  • meccanici
  • pompe di benzina
  • artigiani

Resta garantito il funzionamento dei mezzi pubblici che potranno adattare il numero di corse per garantire solo i servizi minimi essenziali.

Regola fondamentale del decreto

La regola fondamentale resta sempre la stessa: limitare gli spostamenti che possono avvenire solo per motivi di necessità, emergenza o per fare la spesa. Un grande sforzo il cui effetto sarà visibile tra un paio di settimane.

Sarà necessaria in qualsiasi caso, in macchina o a piedi, l’autocertificazione. Se non si fosse in possesso del modulo al momento del controllo sarà possibile richiederlo alle forse dell’ordine e compilarlo in loro presenza. In caso di uscita per andare ai supermercati, tabaccai o edicole si dovrà barrare la casella “situazioni di necessità“. Se si dovesse uscire per andare al lavoro si barrerà la casella “comprovate esigenze lavorative” specificando l’azienda per la quale si lavora. La casella “motivi di salute” dovrà essere barrata nel caso, per esempio, di visite mediche.

Il decreto consente l’attività motoria all’aperto mantenendo il metro di distanza, in questo caso non sarà necessario portare con sé l’autocertificazione. L’applicazione di questa norma non è però chiara dal momento che nella giornata di ieri sono stati sanzionati diversi ciclisti.

 

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