Arte

DADAMAINO, LA DONNA DELL’AVANGUARDIA A MILANO

DADAMAINO.Tutti gli amici la chiamano Dada, da Lucio Fontana a Piero Manzoni, Eduarda Emilia Maino è nota al pubblico come Dadamaino> (1930 – 2004). Nel 1961 l’artista viene invitata ad una mostra in Olanda, dove, a causa di un errore di stampa, il suo nome viene scritto come un’unica parola. Tra le poche donne artiste della avanguardia milanese e italiana che dal bar Jamaica nel cuore meneghino di Brera conquista l’Europa, partendo dalla pittura per arrivare al segno e legandosi ad Azimuth, un gruppo sperimentale milanese (costituto da Bonalumi
, Castellani e Manzoni) ma anche al Gruppo Zero in Germania, il Gruppo Nul in Olanda e il Gruppo Motus in Francia.

Dadamaino è protagonista di una bella mostra alla Galleria A arte Invernizzi di Milano, che ne ripercorre la carriera attraverso opere emblematiche. Il percorso comincia con la serie di Volumi fori sulla tela su influenza di Fontana, per poi giungere  al ciclo L’inconscio razionale il cui intreccio di linee orizzontali e verticali segna l’abbandono dei criteri analitici e razionalisti in favore di una caratterizzazione irrazionale e inconsci, e poi I fatti della vita, i cui segni-lettere tracciati con china vengono elaborati in tratti verticali, orizzontali e diagonali fino a Sein und Zeit (1995) e Sein und Zeit (2000), le cui tracce si fanno ancor più minute e costanti, sulla superficie trasparente del poliestere divenendo il mezzo per esprimere il rapporto tra l’infinitamente piccolo del gesto tracciato e l’infinitamente grande del tempo. La mostra si chiude con la proiezione del video Dadamaino – regia di Marina Spada – girato negli spazi espositivi della galleria nel 1998.

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