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Virgilio Fossati: Dal campo di calcio al campo di battaglia

Virgilio Fossati: un capitano sul campo e in trincea

Virgilio Fossati, storia di un capitano che diede tutto all’Inter e all’Italia. Oggi, 4 novembre, si festeggia la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate.

Il motivo è la Vittoria della Prima Guerra Mondiale, avvenuta 105 anni fa contro l’ormai estinta Austria-Ungheria. Un conflitto fra i più sanguinari della storia umana, per il quale il nostro Paese pianse oltre 650.000 caduti. Fra questi vi furono diversi calciatori, ai quali sono oggi intitolati anche degli stadi come quello di Genova.

Il Marassi infatti porta il nome di Luigi Ferraris, calciatore del Genoa morto in Val Posina nel 1915 durante una missione. Un altro illustre calciatore caduto della Grande Guerra era l’allora capitano dell’Inter Virgilio Fossati, che vinse nel 1910 il primo scudetto della storia nerazzurra.

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Virgilio Fossati in primo piano con la maglia dell’Inter

 

Virgilio Fossati: le origini, l’approdo all’Inter e il primo scudetto del club

Nato a Milano nel 1891, Virgilio Fossati inizia a muovere i primi passi giocando con gli amici nelle vie attorno a Porta Ticinese, dove cresce.

Con il tempo fonda una squadra amatoriale di nome Minerva ed entra nelle giovanili del Milan. Nel 1909 l’allora presidente della neonata Fc Internazionale, Giovanni Paramithionni, volle Fossati (allora ancora minorenne) in squadra. Fu una scommessa azzeccata, tanto che vestì la fascia da capitano una volta compiuti i 18 anni.

Fossati imparò presto i valori del club, fatti di inclusione e apertura a tutti i giocatori di qualunque nazionalità secondo il motto coniato da uno dei fondatori, Giorgio Muggiani: “Noi siamo fratelli del mondo“. Fossati portà a casa lo scudetto nel campionato italiano 1909-1910, allora chiamato Prima Categoria. L’Inter batte la Pro-Vercelli per differenza reti nonostante lo stesso punteggio finale. Era il suo primo titolo.

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L’Inter campione d’Italia nel 1909-10.

Lo scoppio della guerra, la partenza per il fronte e i tributi post-mortem

L’entrata in guerra dell’Italia il 24 maggio 1915 sconquassò la popolazione. Molti uomini, tra cui lo stesso Fossati, dovettero rispondere alla chiamata alle armi. Il calciatore dell’Inter partì per il fronte, dove prestò servizio prima come sottotenente poi come capitano dell’8° Reggimento fanteria della Brigata Cuneo.

Appena un anno dopo Fossati morì durante nei pressi di Monfalcone mentre tentava di salvare i propri commilitoni feriti in un combattimento. Aveva appena 25 anni. Il corpo non fu mai trovato. La notizia della sua morte sconvolse la Milano nerazzurra. Nacque così il mito di Virgilio Fossati. 12 anni dopo, nel 1928, l’Inter gli dedicò il campo di Via Goldoni, dove all’epoca giocava la squadra.

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Soldati italiani in una trincea sul Carso triestino. Qui morì in battagliaFossati

 

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