Dior Haute Couture 19-20
Moda

DIOR HAUTE COUTURE 19-20, IL MISTICO FUNESTO

Palette dai toni noir per la collezione Dior Haute Couture 19-20. La dark lady di Maria Grazia Chiuri

La collezione Dior Haute Couture 19-20 parte dal femminismo ma tocca virtuosismi essenziali con il total black. Il colore del dolore, il colore dell’essenziale.

Le cariatidi, in questa ottica, svolgono un ruolo centrale nella comprensione del defilé. Queste figure sorreggono una scenografia bucolica, ancestrale. Le donne di Karya, così come sono definite dall’architetto romani Vitruvio nel suo De Architectura, ritornano alla vita moderna per mano dell’artista femminista Penny Slinger.

Una albero di 15 metri, simbolo di forza e vita, fortifica il senso della collezione, dove la donna, ancora una volta, è la protagonista assoluta.

30 di Avenue Montaigne è il loci dove si svolge l’azione. Luogo dove ebbe inizio l’avvincente storia della casa di moda francese.

Lo show apre con l’unico look “puro” del progetto creativo firmato da Chiuri, insignita con la Légion d’Honneur, la più alta onorificenza della Repubblica Francese, da Marlène Schiappa.

Are clothes modern?

Gli albori della griffe francese sono altisonanti nella collezione Dior Haute Couture 19-20.

Maria Grazia, infatti, prende ispirazione dall’abito Cariatide presentato per la prima volta nel 1947 per mano del dittatore garbato della moda, Monsieur Christian Dior.

Le cariatidi, donne schiave e coraggiose oggi esempi da seguire

Dopo aver gloriosamente vinto il conflitto, i Greci presero la comune decisione di far guerra agli abitanti di Caria. Espugnata la rocca, uccisero tutti gli uomini validi, incendiarono la città e ridussero in schiavitù le donne, senza però far loro smettere la stole o gli altri ornamenti matronali.” (De architectura, 1, 1, 5; Marco Vitruvio Pollione).

Alle donne cariatidi fu dato loro il gravoso compito di sopportare la disfatta dell’esercito di Caria. Esse, raffigurate con blocchi di marmo intarsiati, sorreggevano, con la loro vergogna, i monumenti eretti per la glorificazione dei greci. Icona di tale affermazione è l’Eretteo, un tempio situato sull’acropoli ateniese.

Altra interpretazioni delle cariatidi è fornita dalla cultura egiziana. Queste martiri sono rappresentate adiacenti ai pilastri e raffigurate senza alcun minimo sforzo, suscitando assoluta calma.

L’interpretazione che Maria Grazia Chiuri da alle Cariatidi della sua collezione Dior Haute Couture 19-20 è mistica ma allo stesso tempo indietreggia dinanzi alla serenità.

Il defilé lascia una sorta di spaesamento. Di sofferenza interiore. Quasi luttuoso, nella pretesa di definirlo tale.

A partire dalla veletta nera, segno di distinzione sociale tra le donne della Belle Époque, accessorio di lutto utilizzato in epoca vittoriana.

Ecco, l’appellativo che forse più conviene a questo progetto creativo è “catartico” (dal greco katharsis, κάθαρσις, “purificazione”).

Nero assoluto dove abbondano pizzi e sete, trasparenze e compostezze. Piume e degradé. Imperano gli abiti peplo, con le loro volumetrie ben studiate, calibrate da un corpetto fasciante e da una gonna sorretta da crinoline.

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