DOLCE&GABBANA ADV SPRING 2019 BY TORNATORE
Intensa e folkloristica, l’ADV spring 2019 Dolce & Gabbana firmata da Giuseppe Tornatore è un inno alle nostre tradizioni
L’Italia devota viene omaggiata da Giuseppe Tornatore, chiamato a raccontare la Dolce&Gabbana ADV spring 2019.
L’Italia, come è noto, è un Paese di santi, poeti e navigatori. Ma qualcuno dimentica che prima di ogni tutto siamo sognatori e devoti.
Questo è, almeno, ciò che trapela dai magnifici scatti della campagna pubblicitaria del noto marchio italiano firmato dal registra a sceneggiatore siciliano.
Giuseppe Tornatore, dopotutto, è tra i testimoni oculari di una tradizione fokloristica di inestimabile valore.
Fin da bambino, nella sua Bagheria, assiste alle folte processioni di paese con donne, di diversa età ed estrazione sociale, che indossano i loro foulard neri in testa in segno di devozione alla Beata Vergine Maria.
Scene di vita quotidiana che tornano, oggi, prepotentemente alla ribalta con scatti evocativi che imprimono le ragioni di un rituale tramandato solo dai ricordi. E la Dolce&Gabbana ADV Spring 2019 ne attesta il valore.
Il suo “Nuovo cinema Paradiso” passa attraverso il web e carta stampata. Cinque diapositive in bianco e nero che raccontano stralci di emozioni; di venerazione sporcata da una femmina ribelle, impersonata da Chiara Scelsi.
Sotto il giudizio per nulla benevolo delle sue compaesane, la donna provoca indignazione per il suo abito in pizzo nero succinto.
La malafemmena del sud, però, si lascia catturare dallo spirito cristiano, contemplando la statua del santo al suo passaggio.
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La voce Dolce & Gabbana è consultabile sul Dizionario della Moda di MAM-e.it
“Non esiste Dolce senza Gabbana e viceversa. Un destino scritto fin dalle prima pagine in gioventù, quando Stefano Gabbana e Domenico Dolce si incontrano, si innamorano e creano insieme uno dei più grandi imperi del Made in Italy.
Non senza difficoltà, a partire dalle porte chiuse in faccia degli inizi, fino ad arrivare alla condanna per evasione fiscale, dalla quale sono poi stati assolti in Cassazione, e ai processi morali per aver espresso le proprie opinioni in merito a adozioni e matrimoni gay.”
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