Milano,  Lifestyle

Dove abita il design? All’Elle Decor Grand Hotel

Palazzo Morando ospita l’installazione progettata dal magazine Elle Decor Italia e realizzata dagli architetti Patricia Urquiola e Piero Lissoni

Una mostra, un’installazione, ma anche un’esperienza emozionale per raccontare il tema dell’ospitalità e delle dinamiche di interazione fra spazio e utenti che, negli ultimi anni, hanno visto grossi cambiamenti. Questo lo scopo di Elle Decor Gran Hotel, il progetto ospitato nelle sale di Palazzo Morando Costume Moda Immagine (in via Sant’Andrea 6 a Milano) fino al 22 ottobre.

Come spiega Livia Peraldo Matton, direttore responsabile del magazine Elle Decor Italia: «Nel corso del tempo abbiamo assistito a una vera e propria trasformazione nella progettazione degli alberghi. Sono nati i boutique e design hotel, si sono andati diffondendo progetti dalla forte identità, non solo perfetti sotto il profilo dell’ospitalità, ma anche luoghi di esperienze. Accolgono bar e ristoranti di chef stellati diventati iconici, emblema di un nuovo lifestyle».

E per creare un luogo d’esperienza ad hoc sono stati chiamati a raccolta due progettisti d’eccezione anche nel campo dell’hotellerie: Patricia Urquiola, che ha disegnato gli ambienti più privati, le Stanzas, e Piero Lissoni, che ha, invece, realizzato gli spazi pubblici, pensandoli come quelli di un Hôtel Particulier. Ecco come raccontano il progetto.

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La zona sejour aperta al giardino. Sullo sfondo, la bibliotheque. @lissoniAssociati

«Ho concepito un albergo che non fosse un albergo, piuttosto un ostello aristocratico», racconta l’architetto e designer milanese Piero Lissoni, «semplicemente cambiando l’estetica degli spazi e usando la cifra stilistica di architetti italiani a cavallo tra XVI e XVII secolo. L’intero progetto lavora su contrasti evidenti, classicità con modernità e la modernità che dialoga con la storia» .

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La camera e lo spogliatoio @StudioUrquiola

Patricia Urquiola, invece, ha pensato alle camere come un susseguirsi di stanze come momenti sparsi di un racconto. «Da qui l’ambiguità del titolo: Stanzas, che riecheggia come un termine spagnolo, ma che invece corrisponde alle varie strofe di Stanzas in Meditation, raccolta di poesie di Gertrude Stein, che mi sono tornate in mente mentre prendeva forma l’idea del progetto», spiega l’architetto e designer di origine spagnola. «Così, l’allestimento si articola in una serie di frammenti che interpretano le molteplici forme di vivere, intimamente, lo spazio della camera di un Grand Hotel: la stanza per 1, per 2, per 3, 4, 5…».

La mostra, evento inserito nel calendario della Milano Fall Design Week (per saperne di più, clicca qui), non si pone solo come un luogo da scoprire e visitare, ma prevede anche degli incontri con i progettisti (mercoledì 12, alle 18.30, con Piero Lissoni; mercoledì 19, sempre alle 18.30, sarà la volta di Patricia Urquiola) e dei panel di discussione (lunedì 10, ore 18.30, Contract: il futuro del designtailor-made; giovedì 20, 18.30, Texture e materiali: il valore della decorazione, per terminare venerdì 21 con il tema Design for Hospitality: verso una nuova hôtellerie).

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