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Draghi e Cartabia a Santa Maria Capua Vetere: “Mai più violenze”

Draghi e Cartabia a Santa Maria Capua Vetere: “Mai più violenze”

Ieri 14 luglio c’è stata la visita del premier Mario Draghi e della Ministra della Giustizia Marta Cartabia al carcere di Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta. La visita è stata programmata in seguito all’inchiesta giudiziaria nei confronti degli agenti della polizia penitenziaria per la scoperta dei video di pestaggi e violenze dei detenuti. I maltrattamenti sono iniziati un anno fa circa per placare le proteste scoppiate a seguito dell’emergenza Covid.

La visita al carcere a Santa Maria Capua Vetere

Draghi e Cartabia arrivano a Santa Maria Capua Vetere nel primo pomeriggio, restando nel penitenziario “Francesco Uccella” per più di un’ora. Il premier visita più parti del carcere: quello femminile e quello con i detenuti affetti da disabilità, entra in alcune celle e parla con loro. Passando per il cortile arriva anche l’acclamazione da molti che urlano: “Draghi, Draghi”, insieme alla richiesta di “indulto“. Il capo di stato infine incontra anche la polizia penitenziaria che gli spiega quanto il corpo di polizia, con l’aumento dei detenuti, sia sottodimensionato. Draghi promette che il governo non si dimenticherà di loro lasciandoli soli e che la riforma dell’ordinamento penitenziario riguarderà anche il settore della polizia ricordando che:

«L’Italia è stata condannata due volte dalla Corte europea dei diritti dell’uomo per il sovraffollamento carcerario. Ci sono quasi tremila detenuti in più rispetto ai posti letto disponibili. Sono numeri in miglioramento, ma comunque inaccettabili. Ostacolano il percorso verso il ravvedimento e il reinserimento nella vita sociale, obiettivi più volte indicati dalla Corte Costituzionale».

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Le parole di Mario Draghi e Marta Cartabia

Al termine della visita c’è stato il discorso del Presidente del Consiglio Mario Draghi e della Ministra della Giustizia Marta Cartabia che hanno chiarito soprattutto la necessità di riformare l’ordinamento penitenziario.

Mario Draghi

«Il Governo non ha intenzione di dimenticare. Non può esserci giustizia dove c’è abuso. E non può esserci rieducazione dove c’è sopruso».

«Venire in questo luogo significa guardare da vicino per iniziare a capire. Quello che abbiamo visto negli scorsi giorni ha scosso nel profondo le coscienze degli italiani. Sono immagini di oltre un anno fa. Le indagini in corso stabiliranno le responsabilità individuali ma la responsabilità collettiva è di un sistema che va riformato. La Costituzione italiana sancisce all’Articolo 27 i principi che devono guidare lo strumento della detenzione: Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato».

Draghi ha comunque sottolineato che «la stragrande maggioranza della polizia rispetta i detenuti: In un contesto così difficile, lavorano ogni giorno, con spirito di sacrificio e dedizione assoluta, tanti servitori dello Stato».

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Marta Cartabia

«Quelli di Santa Maria Capua Vetere sono atti di ingiustificabile violenza e intimidazione. Mai più violenze. Bisogna procedere subito ad assunzioni del personale delle carceri, servono più fondi e più impegno nella formazione permanente, in particolare per la polizia penitenziaria che deve accompagnare il detenuto nel percorso di rieducazione».

 

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