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Elezioni in Francia, Macron appella al fronte anti-Le Pen a destra e a sinistra: sortirà l’effetto sperato?

Emmanuel Macron gioca la carta del fronte anti-Le Pen come asso nella manica per impedire all’Estrema Destra di varcare le porte dell’Eliseo. Si avvicina sempre di più il primo turno delle Elezioni in Francia e la campagna elettorale si fa più viva che mai oltralpe, con gli schieramenti che vanno via via definendosi.

Il tempo è sempre meno e la politica francese tutta, a partire dal Presidente Emmanuel Macron, invita i cittadini francesi ad andare al voto per sneso di responsabilità. Si fa appello a un fronte anti-Le Pen visto il recente risultato del RN alle Europee. Ma basterà ancora la strategia del faire barrage a Marine?

Elezioni in Francia: Macron e la sinistra tentano un comune fronte anti-Le Pen

Le elezioni in Francia segnano una parte importante del destino dell’Unione Europea che verrà. La decisione di sciogliere l’Assemblea Nazionale da parte di Emmanuel Macron è un rischio (poco) calcolato su cui il Presidente francese punta tutto sui prossimi tre anni del secondo ed ultimo mandato.

L’inquilino dell’Eliseo, infatti, con questa decisione si trova ora tra due fuochi di blocchi contrapposti che tentano di ingrandire i partitini minori in vista dell’imminente tornata elettorale. Da una parte il Rassemblement National di Le Pen-Bardella, che di recente ha trovato una sponda per uscire dall’isolamento con l’accordo con Les Républicains, anche se di fatto ha provocato la scissione all’interno del partito.

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Il fronte anti-Le Pen evocato da Macron sarà di nuovo abbastanza potente da fermare il RN?

Ancora oggi, sono volati stracci tra il leader del partito gollista e la base, che lo ha ritenuto reo di aver preso questa decisione da solo e senza una consultazione con i militanti. Il risultato è stata l’espulsione di Eric Ciotti, il quale però a sua volta non ne vuole sentir ragione e ribadisce di essere ancora il leader del partito. Con lui ci sarebbe anche il rappresentante dei giovani gollisti, Guilhem Carayon.

La decisione di cacciare Ciotti è stata ormai presa, ma di fatto Les Reepublicains con il giovane leader Carayon, rischiano la spaccatura e lo scioglimento de facto a lungo andare. Una minima parte, infatti, convoglierebbe nel Rassemblement National di Le Pen-Bardella, mentre il resto guarderebbe a Renaissance del Presidente Macron.

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Guilheme Carayon si è detto favorevole ad un accordo con il RN nonostante il niet del suo partito. Il giovane politico è il responsabile dei Giovani di Les Républicains

Macron per un fronte anti-Le Pen: intanto (quasi) tutta la sinistra ricostituisce il Fronte Popolare

Nella giornata di ieri, infatti, Emmanuel Macron si è espresso a riguardo della propria decisione di sciogliere l’Assemblea Nazionale. In un discorso dove c’erano anche diversi ministri importanti come Bruno Le Maire (titolare all’Economia), l’attuale inquilino all’Eliseo ha rivolto in ottica di un fronte anti-Le Pen al senso di responsabilità a votare.

Nell’appello che ha fatto a tutti gli elettori francesi ancora non schierati, infatti, il Presidente francese ha criticato i due blocchi che vogliono intrappolarlo. Da una parte, infatti, definisce Ciotti un “traditore dei valori del gollismo e della Repubblica”. Anche dall’altra critica il Fronte Popolare formato da Socialisti, Comunisti, Verdi e LFI di Melenchon.

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I partiti della sinistra hanno raggiunto l’accordo del Fronte Popolare (sulla memoria di quello degli anni ’30) per fermare il RN. Sarà questo il vero fronte anti-Le Pen?

Funzionerà di nuovo la tattica del faire barrage allo spauracchio della fiamma tricolore francese? Nì, e lo dimostra un recente sondaggio. L’istituto statistico Odexa per Le Figaro ha reso noto che il 27% dei francesi è ancora pronto a votare pur di fermare il Rassemblement National, votando magari per candidati che non sono della sua famiglia politica. Per contro però c’è anche un 24% che vuole votare per fermare lo stesso Macron, ormai nemico comune di tanta gente esasperata dalle sue politiche.

Ed anche la destra gollista sembra ormai essere passata al lepenismo/bardellismo. Alle ultime presidenziali LR ha ottenuto a malapena il 5% e insomma vent’anni dopo la «destra cattiva» si è mangiata la «destra buona». La realtà è quindi diversa rispetto a quello che i politici repubblicani si sono sempre ostinati a pensare e che insomma una «nuova destra» ha preso il posto di quella «vecchia» che non aveva più né arte né parte. La fine ormai annunciata di LR sarà il cedimento del fronte anti-Le Pen?

 

Conclusioni il fronte anti Le-Pen si ripresenta in vista delle legislative francesi

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