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Emergenza Covid: ecco le nuove zone arancioni e rosse in Italia

Emergenza Covid: aumentano le nuove zone arancioni e rosse in Italia – ecco quali sono

Emergenza Covid – ecco le nuove zone arancioni e rosse in Italia

L’Italia cambia colore di nuovo. Non si tratta di una buona notizia, infatti questo accade perché la situazione Covid è in rapido peggioramento, con il rischio nuovamente di un’epidemia ingestibile. Gli ospedali sono al momento in grave difficoltà, quasi alla soglia critica di occupazione dei posti letto.

Dunque sono cinque le regioni che dall’11 novembre entrano a far parte delle zone arancioni, andando ad affiancare Puglia e Sicilia: Liguria, Toscana, Basilicata, Umbria e Abruzzo. In queste regioni saranno attive ulteriori limitazioni agli spostamenti e la chiusura di bar e ristoranti tutto il giorno. Queste misure scattano in base all’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza, come previsto nell’ultimo Dpcm.

Ad unirsi invece alle già zone rosse Lombardia, Piemonte, Valle D’Aosta e Calabria, è l’Alto Adige, che ha deciso autonomamente di applicare il lockdown come zona a rischio. La situazione è peggiorata sempre di più sia per l’aumento dei contagi sia per l’incremento dei comuni definiti zona rossa, come la provincia autonoma di Bolzano.

Ci si aspetta, inoltre, che verranno presi seri provvedimenti anche per la regione Campania, una con il maggior numero di casi giornalieri nell’ultima settimana. Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, ritiene che solo i provvedimenti di una zona rossa possano salvare una regione così colpita dal virus. Ma il governatore Vincenzo De Luca ha chiesto un giorno in più al governo.

Sulla base dei dati prevenienti dalla Campania, però, ci si aspetta che nelle prossime ore la regione verrà definita come zona rossa, almeno per le province di Napoli e Caserta.

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La mappa aggiornata sulle zone a rischio in Italia.

Le nuove ordinanze in Emilia-Romagna, Veneto e Friuli

A causa del costante aumento di casi positivi al Covid-19, alcune regioni italiane in zona gialla si sono mobilitate con ulteriori chiusure, che verranno introdotte a partire dai prossimi giorni.

In Emilia-Romagna si è deciso per la chiusura dei medi e grandi esercizi commerciali durante i prefestivi e i festivi, compresi i complessi commerciali. In tali esercizi di vendita potrà entrare un componente per nucleo familiare, esclusi minori di 14 anni e persone con difficoltà. Sono state disposte alcune strette sui mercati e sulla possibilità di consumazione di alimenti e bevande, sempre vietata in area pubblica. Sono state sospese alcune lezioni a rischio elevate, come quelle di ginnastica e canto, nelle scuole medie ed elementari. Preferibile, invece, l’attività sportiva in aree verdi e periferiche.

Nel Veneto verranno chiuse le strutture di vendita medie e grandi nei giorni festivi e prefestivi. Resteranno quindi aperti farmacie, tabaccherie, alimentari ed edicole. Saranno vietate le passeggiate nelle strade e nelle piazze in aree affollate e centri storici.

In Friuli Venezia Giulia si garantisce, sotto forma di raccomandazione, l’accesso agli anziani negli esercizi commerciali nelle prime due ore della giornata. Si garantiscono, quindi, delle fasce protette, senza introdurre dei divieti. Si tratta di una raccomandazione prevista soprattutto per le grandi attività di vendita, e non per i negozi di vicinato.

Aumentano le nuove zone arancioni e rosse: è rischio lockdown totale in Italia

L’Istituto superiore di sanità ha fatto sapere che al momento è essenziale rafforzare le misure di prevenzione al Covid-19. In Italia la pandemia è in rapido peggioramento e a preoccupare sono soprattutto gli ospedali, che in questi giorni stanno chiedendo in gruppo il lockdown totale.

Al momento si stanno riscontrando valori medi di Rt superiori all’1,5 nella maggior parte delle regioni, e superiori all’1 in tutte. I cittadini ora devono cercare di limitare le interazioni fisiche e i contatti al di fuori del proprio nucleo familiare, rimanendo il più possibile a casa.

Per questo motivo, nelle ultime ore si sta avanzando nuovamente l’ipotesi di un lockdown totale esteso a tutto il territorio italiano. Ad essere favorevoli per ulteriori chiusure sono proprio Roberto Speranza e Dario Franceschini, che però vengono frenati da Giuseppe Conte. «Dobbiamo aspettare gli effetti delle misure messe in atto. Ci siamo dati un metodo scientifico e sta a noi rispettarlo» ha affermato il premier.

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Giuseppe Conte.

La scadenza che il governo si è dato è quella del 15 novembre, quando sarà possibile sapere se le nuove restrizioni hanno avuto qualche effetto sull’inasprimento dei contagi. Se la curva epidemiologica si alzerà ancora notevolmente, sarà necessario applicare a tutte le regioni italiane le misure previste per le zone rosse. E in questo caso bisognerà anche valutare nuovamente quali esercizi commerciali lasciare aperti e quali portare alla chiusura.

Cosa sta succedendo in Calabria

Tra le quattro regioni che il governo ha definito come zone rosse lo scorso 4 novembre, la Calabria si trova in una situazione del tutto differente e particolare.

Infatti, in Calabria la situazione dei contagi è sicuramente molto meno grave rispetto alla Lombardia o al Piemonte. Anche l’indice Rt è inferiore rispetto a quello di altre regioni.

Il motivo per cui il governo ha inserito questa regione in zona rossa è legato al servizio sanitario regionale. La sanità calabrese si trovava in gravi condizioni già negli scorsi anni, a causa di malasanità ed infiltrazioni mafiose.

Ciò che preoccupa al momento sono i posti letto in terapia intensiva, che si rivelerebbero insufficienti in caso di peggioramento dell’epidemia. La riorganizzazione degli ospedali e dei posti letto sarebbe spettata al commissario per la sanità della Calabria, Saverio Cotticelli. Egli ha però dichiarato di credere che il piano dovesse redarlo la Giunta regionale e di non sapere nulla al riguardo.

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Saverio Cotticelli.

Per le polemiche sollevate successivamente a tali dichiarazioni, Cotticelli ha rassegnato le dimissioni e al suo posto è stato nominato Giuseppe Zuccatelli. Anch’egli, però, oltre ad essere risultato positivo al Covid-19 subito dopo la nomina, si è trovato al centro di varie polemiche.

Infatti, sono emersi dei video risalenti al mese di marzo dove Zuccatelli affermava l’inutilità delle mascherine, sminuendo la pericolosità del virus. In sua difesa, egli ha dichiarato di aver pronunciato tali parole in un momento iniziale della pandemia, quando ancora non si conosceva l’utilità delle mascherine per tutti e non si erano sperimentati i rischi del virus.

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Editor: Susanna Bosio

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