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Enzimi: non chiamatelo festival!

Quattro giorni di spettacoli, visioni e suoni nel quartiere San Lorenzo di Roma dal 21 al 24 settembre. Torna la manifestazione «off» che apre le porte a realtà emergenti della scena indipendente italiana ed estera Gli Enzimi si riattivano. Ma non chiamatelo festival, perché la manifestazione che quest’anno torna a svolgersi a Roma – presso il quartiere San Lorenzo – dopo aver sperimentato le suggestioni marine del litorale di Castel Porziano, punta a fare da luogo di raccolta di esperienze appartenenti al substrato cosiddetto «indie» (che sta per indipendente) con un obiettivo preciso: far nascere nel 2008 il Centro Pelanda, uno spazio già individuato e in corso di adattamento presso l’ex mattatoio del quartiere Testaccio. Qui, su una superficie di 4 mila mq, nascerà un luogo di produzione culturale che vuole intervenire nel mercato secondo un proprio schema, puntando a valorizzare produzioni di qualità, selezionate anche (e forse soprattutto) da canali non ufficiali.
Anche per questo, dal 21 al 24 settembre si sono dati convegno a Roma artisti – per lo più giovani – da Italia ed Europa, per presentare al pubblico 30 progetti originali. Per accoglierli sono stati individuati luoghi aperti al pubblico come piazza dell’Immacolata e largo dei Volsci, spazi deputati come il Circolo degli Artisti, lo spazio F.A.R.E. di via dei Bruzi e la galleria Bocca di Dama, spazi riadattati come ESC/Atelier occupato e il Pastificio Cerere, o infine luoghi nati con tutt’altra destinazione. È il caso della Stazione Termini, la cui galleria centrale sarà trasformata dalle «incursioni artistiche» del gruppo Margine Operativo. Con Attraversamenti multipli continua infatti il percorso iniziato nel 2001, attraverso l’allestimento di performance di teatro, danza e arti visive. Saranno coinvolti Casina Benedetta, Arti Illesi e Three Blind Mice. Anche artisti e gruppi come Santasangre, Sonia Brunelli, Vincenzo Carta e Massimiliano Speziani si inseriranno nell’insolita cornice con i loro spettacoli.
A voler trovare un termine in grado di rappresentare (almeno provare a rappresentare) Enzimi, che è promosso dal Comune di Roma e prodotto da Zoneattive e società dell’Azienda Speciale Palaexpo con il patrocinio del Ministero delle Politiche Giovanili e Sport, della Regione Lazio e della Provincia di Roma, si potrebbe usare urban culture, o meglio ancora «cultura urbana», che parla della città in termini generali e astratti ma anche dell’Urbe romana. Cos’è l’urban culture? È l’insieme di espressioni artistiche, culturali, giovanili e collettive che si sviluppano preferibilmente in ambiente urbano, per strada o in luoghi alternativi, spesso dismessi o riadattati. Parliamo di centri sociali, rave artistici e illegal art shows, vale a dire eventi artistici non autorizzati. Come, per esempio, un murale dipinto clandestinamente, o una performance situazionista. Un buon compendio di urban culture è la mostra Another thing allestita da Studio 14, che presenta 10 anni di lavori di artisti italiani, europei, americani e australiani, accompagnati da performance dal vivo.
E poi c’è la musica – con Riccardo Sinigallia, Marta sui tubi, Non voglio che Clara – il fumetto e l’animazione – con l’incontro con Craig Thompson, autore di Blankets e Carnet di viaggio e la proiezione del film di Miguel Angel Martin, creatore del fumetto cult Brian the Brain – i video e la tv – con l’approdo per la prima a volta nella capitale della rassegna itinerante di Onedotzero, importante festival di arte digitale di stanza a Londra. Informazioni dettagliate su Enzimi 2006 su enzimi.com e myspace.com/enzimi. Ma non chiamatelo festival, mi raccomando!
(1° settembre 2006)
Nella foto, una scatto relativo all’edizione 2005 di Enzimi

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