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Expo 2015 e le spese pazze per l’arte

750 mila euro a Germano Celant per i “Servizi per la Curatela e la direzione artistica”

Se da un lato il Ministro Franceschini si batte per una gestione velocizzata e trasparente del patrimonio artistico e culturale del Paese, dall’altra Expo 2015 continua a generare perplessità, anche in campo mostre e affini.

Scorrendo l’elenco delle vaghe commesse affidate tra il 2012 e il 2013 da Expo 2015 senza gara o a discrezione dell’ente ne saltano all’occhio anche alcune sull’arte. La più eclatante è quella di 750 mila euro affidata a Germano Celant per “Servizi per la Curatela e la direzione artistica dell’Area Tematica Food in Art”. Una cifra talmente alta che fa rimanere a bocca aperta anche i più grandi musei d’arte contemporanea.
Per i cataloghi il Foglio ha ricevuto 85 mila euro giustificati in “Realizzazione del volume sulle esposizioni universali” mentre la Fondazione Corriere della Sera è destinataria di 160 mila euro di “Contributo per massima visibilità Expo”. Esagerata anche quest’ultima, se non del tutto superflua, considerando quanto la stampa si sta occupando di esposizione universale nell’ultimo periodo.

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