fabrizio de andre
Arte,  Musica

Fabrizio De Andrè: tutte le iniziative per ricordarlo nel giorno dell’anniversario della sua morte 11 gennaio 1993

Ecco tutte le iniziative per ricordare uno dei cantautori italiani più amati di sempre: Fabrizio de André. Ci lasciava 23 anni fa, l’11 gennaio del 1999. L’universo di Fabrizio De André, muove dall’agiatezza della sua famiglia, fino a scendere negli “inferi” di via Pré.

A fare da sfondo alle sue canzoni è quasi sempre Genova. Storie delle continue compenetrazioni tra il sacro e il profano; storie laiche dalla morale religiosa o religiose dalla morale laica. Poesie in musica dalla bellezza fulgida, che hanno reso Fabrizio De André la voce del cantautorato italiano.

Fabrizio De Andrè: tutte le iniziative per ricordarlo nel giorno dell’anniversario della sua morte

Nella poetica di De André la figura femminile assume un ruolo centrale. In musica lui metteva ciò che vedeva e lo stesso era per le donne che abitano le sue canzoni. E non parliamo solo dei brani scritti per le due donne della sua vita: Enrica “Puny” Rignon, madre di Cristiano, e Dori Ghezzi. Pensando alla prima scriverà La canzone dell’amore perduto: capolavoro di un’intensità struggente.

E Jamin-a per la seconda moglie. «Nelle mie canzoni io trasformo la gente, invece tu devi sempre rimanere quella che sei». Ma una canzone per lei la scrisse, senza mai svelare quale. «Penso sia Jamin-a, dedicata alla compagna che ogni marinaio spera di incontrare in ogni porto dopo le spericolate avventure in mare» aveva confidato Dori Ghezzi in un’intervista a Repubblica.

Ligure doc classe 1940, De André continua ad occupare un posto speciale nell’immaginario di chiunque ami la musica, non solo quella italiana.

fabrizio de andré

Fabrizio de André e il cantautorato italiano: il tema della donna

La sua discografia racconta il talento di De André, e testimonia l’enorme maturità artistica che è riuscito a trovare: Canzone dell’amore perduto, Don Raffae’, La guerra di Piero, Bocca di Rosa, Il pescatore, La canzone di Marinella, Se ti tagliassero a pezzetti, Fiume Sand Creek, Creuza de mà, Dolcenera. Sono solo alcuni dei capolavori che Faber ci ha regalato.

Fabrizio de André parla di Marinella. Una prostituta di appena 16 anni, uccisa, gettata in un fiume. Una vicenda che De André aveva letto sul giornale quando era ancora un ragazzino, ma che gli aveva provocato un’emozione tale da convincerlo a dedicarle una canzone, regalandole il presente. C’è Bocca di rosa: la passione incarnata nel corpo di una donna, che al suo arrivo sconvolge la placida tranquillità del paesino di Sant’Ilario. Non c’è ambiguità in Via del Campo, strada all’interno dell’intersecarsi dei carruggi genovesi.

Lì c’è una bambina con le labbra color rugiada e gli occhi grigi come la strada. E poi, ancora, Barbara. La canzone di Barbara. Forse Barbara Rombi Serra, autrice della foto nella seconda edizione dell’album. Forse una giovane fidanzata del giovane Fabrizio De André (il brano è del ’67).

La gioventù, la sua ingenuità che appaiono e riappaiono ciclicamente nelle canzoni di De André, non necessariamente in contrasto neanche con i personaggi “libertini” che affollano le sue canzoni. E così a volte Faber cantava anche di bambine. Come Nina. Ho visto Nina volare. Il giovane Fabrizio la conosceva e la vedeva volare «tra le corde di un’altalena» nei suoi primi anni a Revignano d’Asti. E, ancora, Sally. Salvatrice e ammaliatrice. Che ti tende la mano o ti ipnotizza. Angiolina, protagonista di Volta la carta, in cui troviamo anche la voce di Dori Ghezzi.

Le iniziative per ricordare de André

In occasione dell’anniversario della morte del grande Faber, martedì 11 gennaio è previsto un omaggio straordinario a Fabrizio De Andrè con gli Hotel Supramonte (band riconosciuta dalla Fondazione de André). Gli Hotel Supramonte nascono nel 2013, e si vanno progressivamente affermando come una delle formazioni più accreditate nella diffusione della musica di Faber, anche per le tantissime esibizioni che si susseguono a ritmi vorticosi. Suoneranno l’11 gennaio 2022 a Spoleto nel festival “Umbria on stage”, al Teatro Menotti.

“De André: storia di un impiegato” è un docufilm voluto dal figlio di Fabrizio, Cristiano. I materiali home video possono essere un valido suggerimento non solo per gli amanti del cinema, ma anche per poter unire altre passioni, come quella della musica. In questo tributo a Fabrizio De André, è il figlio a rendergli un grande omaggio musicale e personale, riproponendo al pubblico, in un tour durato due anni, il concept album «Storia di un impiegato», opera immortale e quantomai attuale.

Infine, RaiUno trasmetterà il documentario di Veltroni nella seconda serata di oggi, lunedì 10 gennaio alle 23.35. Ci sono i contributi di Dori Ghezzi, Patrick Djivas, Franco Musida, Flavio Premoli, Piero Frattari, Guido Harari, David Riondino e Antonio Vivaldi. C’è anche Franz Di Cioccio che si è messo alla caccia del nastro, salvato e conservato dal regista Piero Frattari che l’ha conservato.

Leggi anche:

Caro Evan Hansen, il musical diventa film: da Broadway al grande schermo

Fabrizio De Andre e PFM: Il Concerto Ritrovato su Rai 3

Festival di Sanremo 2022: i 22 nomi dei cantanti big di Amadeus

Vuoi ricevere Mam-e direttamente nella tua casella di posta? Iscriviti alla Newsletter, ti manderemo un’email a settimana con il meglio del nostro Magazine.

CLICCA QUI PER SAPERNE DI PIÙ!